Il Prodotto
Aceto balsamico di Modena, una popolarità da alta quota
Una ricerca Nomisma rileva, a livello italiano, una conoscenza del prodotto pari al 97%. Alta anche la percentuale in Germania e Francia (80%). Produzione a 98 milioni di litri certificati con un fatturato alla vendita di circa 700 milioni di euro
Una popolarità così alta da far venire i brividi. L’Aceto balsamico di Modena sembra conquistare e consolidare giorno dopo giorno il gradimento del consumatore italiano ed estero. La certificazione di un grande e tale successo arriva in concomitanza con il primo anno di vita del Consorzio di Tutela del prodotto, costituito a gennaio del 2014. A parlare sono i numeri di uno studio realizzato da Nomisma presentato a Roma in occasione del convegno "Dop e Igp: politiche e strategie di tutela" organizzato presso il ministero per le Politiche agricole.
Il report, con oggetto di studio Italia, Francia e Germania, fa presente che Il 97% degli italiani conosce l’Aceto balsamico di Modena Igp, ma l’awareness riguarda anche i tedeschi e francesi dove la percentuale supera l’80%. L’83% dei connazionali consuma costantemente questo prodotto; mentre la penetrazione dei mercati in Francia e Germania, si attesta tra il 60 e il 70%. Va precisato poi- spiegano i ricercatori- che l’ elevata conoscenza allarga enormemente la portata evocativa della parola tanto che dall’indagine risulta che il termine balsamico, in Italia, chiama alla mente di 9 consumatori su 10 proprio l’Aceto Balsamico di Modena Igp e le sue caratteristiche organolettiche e metodi di produzione tipici. Sorprendentemente molto elevata è anche l’associazione negli altri due Paesi dove la percentuale arriva fino al 70%.
Dal punto di vista del consumo del prodotto l’indagine attesta che in Italia il 54% dei consumatori riconduce il termine balsamico a prodotti che vengono realizzati nel territorio di Modena e un altro 21% all’Emilia Romagna, in Germania l’86% e in Francia il 61% dei consumatori attribuisce l’origine italiana al prodotto denominato balsamico. Sul fronte nazionale,l’83% delle famiglie italiane ha consumato l’Aceto almeno una volta nel 2014; il consumo riguarda 2 famiglie su 3 sia in Francia che in Germania, ma ci sono anche consumatori affezionati tanto che il 44% dei consumatori italiani lo usano almeno 2/3 volte a settimana, come il 35% dei francesi e il 24 % dei tedeschi.
Sotto il profilo strettamente economico, dopo la costituzione e il riconoscimento del Consorzio di tutela nel gennaio 2014, il prodotto ha visto una crescita pari al 12% arrivando ad una produzione di quasi 98 milioni di litri certificati con un fatturato alla vendita di circa 700 milioni di euro di cui oltre il 90% di export soprattutto in Usa e Germania