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Avitalia, Pollo e uova i prodotti avicoli preferiti dai consumatori
Secondo una ricerca condotta da Ismea per Avitalia-Unione nazionale produttori avicunicoli, a luglio viene confermato il buon andamento del settore avicolo nelle 52 settimane che vanno dal 19 luglio 2009 al 18 luglio 2010, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’indice Ismea relativo all’acquisto domestico delle carni avicole ha subito un incremento del 1,4%, mentre è calato quello riferito alle carni fresche in generale (-1,5%). In particolare l’acquisto di pollo è aumentato di 3,2 punti percentuali. Entrambi i fattori positivi sono riconducibili a una riduzione dei listini medi che per il totale delle carni avicole è pari al 4,3% e per il pollo del 4.6%.
Se analizziamo i singoli prodotti, nel corso di un anno - si legge in una nota - sono state acquistate dalle famiglie italiane oltre 187.000 tonnellate di pollo fresco, una variazione pari a +2,7% rispetto all’anno precedente. E’ aumentato anche l’acquisto medio per famiglia che supera i 10 chili, mentre è rimasto invariato il numero degli acquirenti.
Nell’ultimo anno anche gli acquisti domestici di carni avicole surgelate naturali sono notevolmente aumentati (+8,6%) per effetto della drastica riduzione del prezzo (-8,3%). Stabili gli acquisti di carni avicole surgelate elaborate anche a fronte di una riduzione del prezzo superiore al 9%.
“La reazione della domanda a questi due tipi di prodotti e molto diversa” spiega Guido Sassi, Presidente di Avitalia “i prezzi delle carni avicole surgelate prime e seconde lavorazioni (cosce, petti, ali) vengono quotati settimanalmente. Si tratta di prodotti di maggior utilizzo che si posizionano su una fascia di prezzo abbastanza bassa, si rivolgono quindi a famiglie con poca disponibilità economica, più sensibili alle variazioni di prezzo. Il discorso cambia per le carni elaborate, come gli involtini o le carni impanate. Questi prodotti si posizionano su una fascia di prezzo più elevata, per maggiore servizio, e quindi la domanda non varia in rapporto direttamente proporzionale al prezzo”.
Buone anche le performance delle uova che nello stesso periodo di riferimento fanno registrare oltre 2.714.000 tonnellate di prodotto venduto con un incremento del 1,9% rispetto all’anno precedente. Diminuisce il prezzo del 3%, mentre aumenta del 2% l’acquisto medio/famiglia che si assesta a 127,50 kg.
Andamento negativo invece per il tacchino, che nelle 52 settimane di riferimento riporta una diminuzione delle quantità acquistate del 4,4% rispetto all’anno precedente e una diminuzione dei prezzi del 3,2%. Anche per il coniglio si registra una riduzione della domanda domestica (-7,7) che non può essere dovuta esclusivamente al lieve aumento dei prezzi (+1%).
Analisi dei prezzi – L’indice Ismea dei prezzi per le carni avicole nel lungo periodo risulta in diminuzione in tutti i canali di vendita, con percentuali prossime allo zero per il dettaglio tradizionale e i liberi servizi, mentre i prezzi presso supermercati e ipermercati diminuiscono del 6%.
La riduzione dell’indice Ismea dei prezzi dei prodotti avicoli è stata generale in tutta Italia, così come quello del pollo fresco, mentre i prezzi delle uova sono aumentati al Nord-ovest (+1,3%), al Nordest (+3,8%) e al Sud (+2,5) mentre sono diminuiti del 1,5% al Centro.