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Calano a dicembre i prezzi alimentari
I prezzi alimentari globali sono diminuiti nel mese di dicembre, trainati dal forte calo dei prezzi degli oli vegetali e dei prodotti lattiero caseari, secondo l'ultimo Indice dei Prezzi Alimentari della Fao. L'indice, una misura della variazione mensile dei prezzi internazionali di un paniere di prodotti alimentari, si è attestato a 169,8 punti nel dicembre 2017, in calo del 3,3% rispetto a novembre. Nonostante la scivolata di fine anno, l'indice dei prezzi alimentari della Fao ha registrato nel 2017 una media di 174,6 punti, un aumento dell'8,2% rispetto al 2016 e con la media annuale più alta dal 2014.
L'indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari della Fao è diminuito del 9,7% a dicembre, con un alto livello di esportazioni e una domanda contenuta che ha gravato sui prezzi internazionali del latte intero e di quello scremato in polvere, nonché del formaggio e del burro. Tuttavia, il sotto indice è aumentato del 31,5% nel 2017 rispetto all'anno precedente.
L'indice dei prezzi degli oli vegetali della Fao è diminuito del 5,6% da novembre, mentre i prezzi dell'olio di palma sono crollati a causa delle ampie scorte in Malesia e Indonesia. Ciò ha a sua volta avuto ripercussioni sulle quotazioni dell'olio di soia. Nel corso del 2017, il sotto indice è aumentato del 3% rispetto all'anno precedente.
Anche l'indice dei prezzi dello zucchero della Fao è diminuito, segnando un calo del 4,1% rispetto a novembre a causa di fattori stagionali e delle aspettative di un notevole surplus nel prossimo anno. I prezzi dello zucchero nel 2017 sono stati in media inferiori dell'11,2% rispetto al 2016, a causa soprattutto di un raccolto eccezionale in Brasile, il principale produttore mondiale.
L'indice dei prezzi dei cereali della Fao è rimasto sostanzialmente stabile per il terzo mese consecutivo, con un calo dei prezzi internazionali del grano mentre quelli del mais e del riso si sono rafforzati. L'indice è stato superiore del 3,2% nel 2017 rispetto al 2016, mentre è stato ancora del 37% inferiore rispetto al picco raggiunto nel 2011.