Aziende
Cremonini potrebbe riacquistare la quota Jbs
La proposta sarebbe formulata solo una volta risolte le divergenze con il socio brasiliano
Il botta e risposta tra Cremonini e il gruppo delle carni brasiliano Jbs sembra non avere termine. Oggi, dopo le indiscrezioni di stampa che danno Cremonini disponibile a comprare il 50% della Joint-Venture in mano a Jbs, si è dato vita, tra i due gruppi ad un altro scambio di battute. Jbs comunque si è dichiarata disponibile a ricevere una formale offerta.
Nel pomeriggio la nuova polemica è stata innescata da Jbs rispondendo alle accuse di Cremonini che ha accusato il partner socio di aver chiesto alle banche finanziatrici della joint-venture di chiudere i rubinetti del credito. “Jbs - si legge nella nota - ha comunicato agli istituti finanziari di non potere più garantire nuovi indebitamenti di Inalca Jbs a causa della gestione non trasparente degli amministratori delegati che, in grave violazione delle delibere del CdA, non consente alcun controllo".
Una comunicazione – continua la nota - “resa necessaria” in considerazione del fatto che sono “in atto iniziative giudiziarie per ottenere il rispetto delle delibere del Cda e l'equilibrata governance di Inalca Jbs” ed «evitare che, nelle more della definizione di quanto richiesto dal socio JBS S.A., la società abbia a soffrire per iniziative assunte in contrasto» con le regole fissate da statuto e cda per lo svolgimento dell'attività finanziaria. La decisione di Cremonini, che ha sporto querela per aggiotaggio e diffamazione accusando il socio di ledere l'immagine dell'azienda comune, è per Jbs solo “un maldestro tentativo di intimidazione volto a tutelare l'interesse non tanto della società Inalca Jbs quanto del socio Cremonini”, frutto di “una inconsulta reazione” degli amministratori delegati a fronte della “doverosa e corretta comunicazione fatta alle banche da Jbs”. Inoltre nella nota Jbs afferma “con i suoi dati di essere anche nel secondo semestre ai vertici globali della produzione di carne”. Nel semestre, ricorda, ha visto i ricavi crescere del 52% sul 2009 e il margine operativo lordo del 163%. Il livello di indebitamento resta stabile a 3 volte il mol permettendo «un agevole finanziamento della crescita e un rifinanziamento delle posizioni in scadenza”. Il crollo dell'utile semestrale (-93,7%) “è principalmente dovuto a turbolenze esogene al gruppo”, come la volatilità delle valute, e non dipende invece dall'andamento del business.
Allo stesso tempo Cremonini ha confermato le indiscrezioi di stampa e sempre in una nota - dice di prendere certamente in seria considerazione l'ipotesi di un riacquisto della partecipazione ceduta a Jbs all'inizio del 2008”.
Cremonini – si specifica in una nota - sarà però “in grado di formulare una proposta per il riacquisto della partecipazione oggi detenuta da Jbs” solo una volta risolte le divergenze con il socio brasiliano su corporate governance e aggiustamento del prezzo pagato da Jbs in occasione del suo ingresso nella joint-venture
Cremonini – incalza la società italiana - che ha fondato Inalca, l'ha sviluppata e resa leader del mercato in Italia e all'estero - ha a cuore più di ogni altro il futuro e l'espansione di Inalca Jbs”,. Cio premesso – si specifica ancora - Cremonini “deve considerare l'attuale contingenza dei rapporti con il partner brasiliano, cruciale sotto un duplice profilo”. Da un lato l'esercizio in corso che “è decisivo per la verifica del diritto di Cremonini all'incasso dell'aggiustamento prezzo (earn out) di 65 milioni di euro pattuito con Jbs nel dicembre 2007 e dall'altro "Cremonini e Jbs sono impegnate in un contenzioso che riguarda i temi di governo societario della joint venture e, anche e soprattutto, alcuni comportamenti di Jbs gravemente pregiudizievoli che Cremonini considera in aperta violazione degli obblighi di 'non concorrenza ed esclusivà contrattualmente assunti dall'operatore brasiliano». Solo dopo aver definito entrambe tali delicate questioni, destinate ad avere impatto economico significativo - termina la nota - Cremonini sarà in grado di formulare una proposta per il riacquisto della partecipazione oggi detenuta da Jbs”