Organizzazioni Agricole
Due italiani su tre bevono birra
Al via una nuova campagna di comunicazione interattiva
"Birra, e sai cosa bevi! Meditate gente, meditate!". Era il 1980 quando Renzo Arbore invitava gli italiani a fidarsi della bonta' e genuinita' di questa bevanda antica come la storia dell'uomo in una memorabile campagna pubblicitaria per gli industriali della birra. Trent'anni dopo AssoBirra, l'Associazione che riunisce i produttori italiani di birra e malto, festeggia l'anniversario della pubblicita' di allora recuperandone lo storico slogan. Con cui battezza una nuova campagna di comunicazione interattiva che si propone di scoprire se oggi davanti a un bicchiere di birra sappiamo veramente cosa beviamo.
"Oggi, praticamente una generazione dopo, molta strada e' stata fatta - spiega Piero Perron, presidente di AssoBirra. Si pensi all'ampliamento e al miglioramento qualitativo dell'offerta di birra, o all'instaurarsi di una tendenza al consumo a pasto o a ridosso del pasto nel segno della nostra tradizione mediterranea. Ma la ricerca Doxa conferma che gli italiani hanno ancora molto da imparare su questo prodotto e la sua cultura. Per far cadere queste ataviche barriere che, ancora oggi, frenano una significativa porzione di italiani nell'avvicinarsi a questa bevanda naturale e antica quanto la storia dell'uomo, abbiamo deciso di rilanciare il messaggio di allora con il linguaggio di oggi, supportato dal prezioso contributo di tanti autorevoli esperti."
La ricerca Doxa/AssoBirra, realizzata a marzo 2010 su un campione nazionale di 1000 italiani maggiorenni rappresentativo della popolazione adulta, "rimanda a settembre" i nostri connazionali, che hanno ancora troppe idee confuse e sbagliate sulla birra. E si' che viene bevuta da quasi due italiani su tre (63%), il 49% dei quali la sorseggia una o piu' volte a settimana.
Un italiano su due (49%) ritiene, a torto, che questa bevanda sia nata nel Medioevo in qualche Paese del Nord Europa. Anche se il 79% si "salva in corner" considerandola invece compatibile con lo stile di vita mediterraneo. Le ripetizioni arrivano dall'antropologo alimentare Sergio Grasso:"E' assolutamente falso. La birra nasce 50 secoli fa in Mesopotamia e si e' diffusa prima in Egitto e poi in tutto il Mediterraneo, prima di approdare al nord e a condizioni climatiche piu' favorevoli alle colture dei cereali rispetto a quella della vite. Resta il fatto che mediterranea e' la nascita, la storia e la tradizione della birra, cosi' come mediterranei sono i cereali, ingredienti alla base della birra e della nostra dieta, considerata la piu' sana del mondo."
Il 73% degli italiani, ed e' il pregiudizio piu' diffuso, la birra non la porta mai (o solo "raramente) in tavola, a casa propria, perche' continua ad essere vittima del luogo comune che la vede star bene in abbinamento solo con la pizza.
Altri luoghi comuni ben radicati (da circa 15-20 milioni di italiani) sono quelli che fanno riferimento al fatto che la birra gonfierebbe e farebbe ingrassare.
Nel dettaglio, per 4 italiani su 10 la birra gonfia. Anche se per un italiano su 2 (53%) lo farebbe come o piu' di altre bevande gassate e zuccherate. In realta' quel che conta - oltre alla regola aurea della moderazione - e' saperla versare correttamente per far sviluppare la schiuma. La sua corretta formazione nel bicchiere, non a caso tra gli indicatori piu' noti di un corretto servizio, elimina l'eccesso di anidride carbonica ed evita cosi' che questa vada a finire nello stomaco, come spiega Carlo Cannella, biochimico nutrizionista: "
Che la birra gonfi e' una leggenda metropolitana. A patto, ovviamente di non esagerare con la quantita', come fanno nel Nord Europa. La schiuma della birra, che si sprigiona quando la versiamo nel bicchiere, e' fatta di bollicine di anidride carbonica che si sviluppano naturalmente durante la fermentazione dei cereali.
Tra l'altro, nella maggior parte delle birre che beviamo, i lieviti responsabili della fermentazione non sono piu' presenti grazie al processo di filtrazione e pastorizzazione".