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Formaggi: positivo il saldo import/export
La bilancia commerciale del settore caseario italiano ha chiuso il 2009 con un saldo positivo di 151 milioni di euro.
Nel corso del 2009, secondo i dati Istat, l'Italia ha venduto oltrefrontiera 248.117 tonnellate di formaggi, registrando un leggero rialzo rispetto al 2008 (+0,4%).
A valore l'export 2009 è ammontato a oltre 1,42 miliardi di euro, in calo del 2%, a testimonianza del calo dei prezzi registrato lo scorso anno. Per la prima volta nella storia, il saldo import/export è stato positivo: infatti il valore delle esportazioni ha superato di ben 151 milioni di euro quello delle importazioni.
La prima parte del 2009 è stata caratterizzata da forti cali delle vendite, mentre nella seconda parte c'è stata una netta ripresa dell'export. In particolare l'andamento molto positivo di dicembre ci ha fornito segnali incoraggianti per i mesi a venire. Infatti, rispetto al dicembre 2008, l'export di formaggi è risultato in crescita del 13% in quantità e del 10% in valore.
"Questa performance premia l'impegno profuso delle industrie casearie italiane, che anche in un contesto internazionale difficile e molto competitivo, hanno continuato a investire sui mercati esteri e a portare il meglio del made in Italy sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo" sottolinea il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi.
I 3/4 dei formaggi esportati complessivamente sono costituiti da Mozzarella e altri freschi (36,4% di quota a volume), da Grana Padano e Parmigiano Reggiano (25%), da Pecorino Romano (6,6%), Gorgonzola (5,2%) e Provolone (1,6%).
Nel 2009 sono state vendute all' estero 90.337 tonnellate di mozzarella, ricotta ed altri formaggi freschi, pari allo 0,5% rispetto al 2008. Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno raggiunto quota 62.132 tonnellate, con un incremento del 3,7% sull?anno precedente, e hanno registrato ottimi incrementi in Paesi come Germania, Francia e Regno Unito. Il Gorgonzola, con 12.923 tonnellate destinate ai mercati esteri, ha registrato una variazione negativa del 2% circa ma ha visto aumentare i suoi estimatori in Francia.
Meno brillanti le performance del Pecorino Romano, dovuta al calo della richiesta da parte del suo principale mercato di sbocco, gli Stati Uniti, e del Provolone, che ha risentito anch'esso della minore richiesta di paesi importanti come Usa, Germania e Regno Unito. 2009 con il segno meno anche per Fontina, Asiago, Caciocavallo, Montasio, Ragusano, Italico e Taleggio