Ti informiamo che, per migliorare la tua esperienza di navigazione questo sito utilizza dei cookie. In particolare il sito utilizza cookie tecnici e cookie di terze parti che consentono a queste ultime di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione. Per maggiori informazioni consulta l’informativa estesa ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy. L'utente è consapevole che, proseguendo nella navigazione del sito web, accetta l'utilizzo dei cookie.

Home » Media-partnership » Gli influencers ci sono anche nell’orticoltura, e fanno sempre bene alle piante e agli umani

Media-partnership

Gli influencers ci sono anche nell’orticoltura, e fanno sempre bene alle piante e agli umani

A NovelFarm una sessione dedicata a tutti gli elementi che rendono migliori i prodotti delle coltivazioni indoor. Appuntamento il 25 e 26 maggio a Pordenone Fiere

Ogni agricoltore, ma anche ogni appassionato di orticoltura, lo sa. Il risultato finale di una coltivazione dipende da moltissimi elementi. Da quando esiste l’agricoltura, si è cercato di capire da quali, per fare in modo che le piante e i frutti risultino più grandi, colorati, dolci, saporiti. Le varietà tipiche dipendono in gran parte dalla codificazione di quello che l’esperienza ha insegnato nel corso dei secoli. Quando però si è iniziato a studiare scientificamente la questione, non sono mancate le sorprese.

A NovelFarm il 25 maggio la sessione sugli Horticulture Influencers affronta proprio questo argomento, a dimostrazione che le ricerche e gli sviluppi sono vivaci e innovativi. NovelFarm è infatti la manifestazione di riferimento per le coltivazioni fuori suolo, l’idroponica e il vertical farming, dove è possibile il controllo totale su tutti i fattori che agiscono sui vegetali. È quindi l’ambito dove le ricerche trovano un’applicazione più rapida.

Lo spiega nel keynote Giorgio Prosdocimi Gianquinto, dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, tra i primi a divulgare in Italia le enormi possibilità delle coltivazioni idroponiche dal punto di vista organolettico e nutritivo. Una delle specie più studiate dal punto di vista dei fattori che determinano le caratteristiche è il pomodoro. Pochi sanno per esempio che la dolcezza del pomodoro non dipende dall’irradiazione solare e dal calore ma dalla deprivazione d’acqua (collegata in campo aperto alle condizioni atmosferiche ma totalmente controllabile in fuori suolo). Non tutti i pomodori però sono uguali e rispondono allo stesso modo. Dà un quadro sulle ricerche relative alle basi genetiche dell’aroma del pomodoro Matteo Martina dell’Università di Torino. L’obiettivo non è solo evidenziare regioni genomiche di interesse ma di identificare potenziali geni candidati per l’applicazione delle più avanzate tecniche di sviluppo varietale. Tecniche illustrate da Luigi Cattivelli, Direttore centro di ricerca genomica e bioinformatica del Crea.

Proprio lo sviluppo di varietà in grado di valorizzare le caratteristiche dell’ambiente fuorisuolo è un obiettivo “caldo” della ricerca applicata, come sottolinea Huw Jones della Aberystwyth University. Non necessariamente l’obiettivo è nuovi sapori. Tre anni fa aveva suscitato clamore l’applicazione dell’editing genetico CRISPR-CAS9 a una varietà di pomodorini a grappolo da parte di un team di ricercatori americani e tedeschi. Il risultato è stato una nuova varietà con le stesse caratteristiche organolettiche dell’originale ma con il fusto organizzato in modo diverso, con i pomodorini non sparsi ma raggruppati in grappoli simili all’uva. L’obiettivo infatti era rendere più semplice la raccolta automatizzata in una vertical farm.

La genetica è però solo uno degli “influencers”. Un ruolo importantissimo lo svolge l’illuminazione, sia nelle modalità in cui viene somministrata che nel contenuto di frequenze luminose. Poi l’atmosfera. È noto che l’anidride carbonica favorisce la crescita dei vegetali, ma solo recentemente la concimazione carbonica ha iniziato ad essere applicata intensamente, grazie al fatto che essendo isolate dall’ambiente esterno le coltivazioni fuori suolo si prestano particolarmente. Dall’aria ai liquidi il passo è breve. Non solo l’acqua, ma anche concimi, nutrienti (nel fuori suolo il vegetale deve essere direttamente fornito anche degli elementi che si trovano nel suolo) e biostimolanti, che ormai vedono tipologie specifiche per il fuori suolo. Senza dimenticare i supporti, che mantengono in posizione verticale le piante nelle coltivazioni idroponiche. Oggi l’ultimo grido sono quelli fatti di idrogel biodegradabili super assorbenti, che sono anche a impatto zero una volta utilizzati. 

Questi ultimi argomenti sono trattati dai maggiori esperti accademici e aziendali. Nell’ordine: Sergio Macchioni, Fondatore e CEO di Hangar; Luca Incrocci dell’Università di Pisa, uno dei pionieri del settore in Italia; Carlo Valsecchi, Crop Consultant di AGEON; Pierfranco Baraglia, Agronomo di Green Has Italia; Giuseppe Colla dell’Università degli Studi della Tuscia; e Massimiliano D'Imperio, ricercatore dell’ISPA-CNR di Bari.

Non solo inquadramenti e aggiornamenti sulle più recenti risultanze della ricerca, ma indicazioni e soluzioni pratiche e immediatamente utilizzabili, quindi. La ricetta vincente che ha reso negli anni NovelFarm il punto di riferimento italiano per le nuove tecniche di coltivazione, il fuori suolo, l’idroponica, l’aeroponica, le vertical farm. Appuntamento quindi a Pordenone Fiere il 25 e 26 maggio con gli “Horticulture Influencers” e tutti gli argomenti più rilevanti e attuali della produzione sostenibile di cibo.

in data:02/05/2022

Cerca

Multimedia

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 4 luglio

  • foto

    Binomio, a Roma arriva la cucina all day long nata in Catalogna

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 27 giugno