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Organizzazioni Agricole

Il 60% degli italiani ha detto addio alla spesa quotidiana

Addio al rito della spesa quotidiana. Oggi piu' di sei italiani su dieci (60,7 per cento) fanno la spesa con frequenza settimanale mentre solo il 27 per cento delle famiglie effettua acquisti giornalieri ed il 10 per cento circa si reca nel negozio addirittura una volta al mese. E' quanto emerge dall'analisi dal rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari degli italiani dal quale si evidenzia che la spesa quotidiana resiste soprattutto al sud con il 35 per cento e al centro Italia con il 29,6 per cento mentre cede nel nord est (22.8 per cento) e soprattutto nel nel nord ovest (17,4 per cento). Al contrario, la frequenza settimanale riguarda quote progressivamente decrescenti di famiglie dal Nord al Sud.

A cambiare all'interno dell'organizzazione della vita familiare e' anche chi - sottolinea la Coldiretti - prende le decisioni relativamente alla spesa con un crescita della presenza maschile che raggiunge il 39 per cento anche se a prevalere restano le donne con il 61 per cento. L'orientamento verso la spesa settimanale se da un lato consente di risparmiare tempo dall'altro - sottolinea la Coldiretti - ha sicuramente effetti sulla conservazione dei prodotti e sugli sprechi alimentari per effetto della deperibilita' e del mancato rispetto delle scadenze dei prodotti. Si stima che il 30 per cento del cibo acquistato dagli italiani ne 2010 e' finito nella spazzatura e che sul piano economico complessivo dal campo alla tavola in Italia a causa degli sprechi viene perso cibo sufficiente a nutrire 44 milioni di persone (l'intera popolazione della Spagna) per un valore che ammonta a circa 37 miliardi di euro, ben il 3 per cento del PIL, secondo una indagine di "Last Minute Market" dell'Universita' di Bologna.

Un rischio che in tempi di difficolta' economica fa aumentare le esigenza di freschezza negli acquisti e che aiuta a spiegare anche il successo dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove vengono venduti prodotti alimentari senza intermediazioni direttamente dagli agricoltori che facendo passare meno tempo possibile nel passaggio dal campo alla tavola garantiscono la fragranza del prodotto. Ad esempio - precisa la Coldiretti - e' stato dimostrato che i prodotti ortofrutticoli venduti nei mercati degli agricoltori si conservano in media una settimana in piu' perche' non devono subire i lunghi tempi dovuti ai trasporti che ne riducono la conservabilita'. La possibilita' di ridurre gli sprechi e' una importante opportunita' per le famiglie italiane per le quali la spesa alimentare con il 19 per cento e' la principale voce dei consumi dopo l'abitazione. La spesa media mensile delle famiglie per l'acquisto di prodotti alimentari - conclude la Coldiretti - ammonta a 461 euro ma evidenzia significative differenze territoriali con valori piu' elevati nel centro Italia dove e' pari a 480 euro mentre e' piu' bassa al sud dove e' si spendono 463 euro e ancora di piu' al nord con 455 euro mensili a famiglia

in data:19/02/2011

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