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In Puglia un 2015 da dimenticare, ma regione sempre maglia rosa per made in Italy
Il 2015 sarà ricordato come uno degli anni più difficili per l’olivicoltura pugliese. Le previsioni di produzione elaborate per la campagna 2014/2015 indicavano, a novembre del 2014, una produzione intorno alle 119.000 tonnellate di olio, con una contrazione del 35%, rispetto alla campagna precedente. Nell’ultimo periodo si sta profilando una situazione ancora più pesante ed è certo che in fase di consuntivo si andrà a ritoccare al ribasso il dato delle previsioni di novembre. Nonostante l’annata difficile, la Puglia detiene circa il 40% della produzione nazionale mantenendo la maglia rosa per produzione di olio di qualità in Italia.
I dati del monitoraggio del progetto REG. 867/08 Unaprol vengono diramati a Lecce durante l’incontro promosso dal Consorzio Olivicolo Italiano con i giornalisti pugliesi per fare il punto sulla situazione dell’annata olivicola e del mercato mondiale dell’olio di oliva.
Dai dati di vendita nella GDO (Iper + Super), relativi alla Puglia per il 2014, emerge che nelle regione sono stati venduti circa 2,8 milioni di litri di extravergine, con un valore pari a circa 10 milioni di euro, con una progressione del 13% rispetto allo stesso periodo precedente. Il prezzo medio si è aggirato intorno ai 3,6 euro/litro ed il 63% dell’olio extra vergine è stato venduto in promozione. Prezzi leggermente maggiori per gli oli bio e a denominazione di origine protetta (DOP). Per il 100% italiano sono stati venduti 511mila litri, con un valore corrispondente a circa 2,1 milioni di euro.
La superficie investita ad olivo, secondo gli ultimi dati Istat (2013) è di 374.250 ettari. In Puglia, il 15% della superficie olivicola è coltivata con metodi di produzione biologica; l’olivo copre una superficie pari a circa 55.000 ettari, che rappresentano il 32% del totale delle superfici bio, su un totala regionale di 171mila ettari e il 20% della produzione nazionale.
Rispetto alla dimensione provinciale, la superficie investita è così ripartita: Bari 27%, Lecce 25%, Brindisi 17%, Foggia 13%, Taranto 9% e Barletta-Andria-Trani 9%. Nella regione sono presenti cinque DOP, rispettivamente nelle province di Brindisi (Collina di Brindisi), Foggia (Dauno), Bari (Terra di Bari), Lecce, Taranto e Brindisi (Terre d’Otranto), Taranto (Terre Tarantine). L’olivicoltura pugliese è caratterizzata da una vasta gamma di varietà, si arriva a contarne circa 53. Sul territorio pugliese sono presenti le varietà con maggiore consistenza in termini di superficie occupata. La principale è la “Coratina” che occupa una superficie di circa 90.000 ettari (pari all’8% del totale nazionale), seguono in ordine di importanza l’ “Ogliarola Salentina”, la “Cellina di Nardò” e l’ “Ogliarola Barese”. In generale, i quantitativi medi di produzione annua nella Regione sono così distinti: oli extravergine (40-45%), Oli vergini (30-35%) Oli lampanti (tra il 25% e il 30%). I dati Agea, riferiti a giugno 2013, indicano in Puglia 667 frantoi attivi. I prezzi dell’extra vergine di questa settimana. In Puglia a Bari un chilo di olio extra vergine è quotato a 6,03 €; in Spagna, a Jean, 3,28 €; in Grecia, a Creta, 3,21 €; a Sfax in Tunisia 3,10 €. Il differenziale tra il prodotto italiano e quello di altri Paesi sfiora i 3 euro al chilo.