Il Prodotto
In calo la produzione 2010 del prosciutto di Parma
Un 2010 in calo per le aziende del Consorzio del Prosciutto di Parma: i 164 produttori hanno avviato alla produzione 9.120.000 cosce, anzichè le 9.430.000 del 2009, con un calo della produzione del 3,3%.
La contrazione ''è fisiologica'' e viene letta dai vertici del Consorzio in chiave positiva. Negli ultimi anni le aziende del comparto hanno affrontato un periodo di crisi e di ridotta marginalità a causa di un eccesso di offerta di prodotto sul mercato, e la riduzione dell'offerta ''avrà senza dubbio un effetto positivo innanzitutto sulla qualità del prodotto, che sarà elevata ulteriormente sulla base del nuovo equilibrio di mercato e sui prezzi, che tenderanno ad aumentare''.
Se, da una parte, la riduzione dell'offerta rappresenta un trampolino di lancio per le aziende, dall'altra ''non si può non sottolineare che la contrazione dei consumi alimentari ha avuto un riflesso anche sul nostro comparto e che la difficoltà di reperimento di risorse finanziarie ha indotto le aziende a procedere con maggiore cautela e a ridurre la produzione'', ha commentato Paolo Tanara, presidente del Consorzio.
La filiera del Prosciutto di Parma è composta da 5.500 allevamenti suinicoli, 120 macelli, 164 stagionatori; il giro di affari al consumo supera 1,7 miliardi. ''Al fine di non trovarsi in condizioni di eccesso di offerta sul mercato rispetto ad una domanda che risente delle sfavorevoli congiunture economiche'', il Cda del Consorzio ha valutato anche la possibilità che il Consorzio stesso possa operare sul mercato, direttamente oppure con la costituzione di una società ad hoc, acquisendo dai produttori una parte della produzione per indirizzarla su mercati esteri emergenti oppure non ancora aperti agli operatori; per fare questo sara' necessaria una modifica all'attuale statuto consortile, già allo studio di una commissione.