Trend & Mercati
Ismea, crescono latte e formaggi
Nel mese di maggio 2010 l'indice Ismea dei prezzi alla produzione delle commodity agricole ha registrato un calo dello 0,3% su aprile e sostanzialmente invariato rispetto a maggio 2009.
Nella categoria delle coltivazioni - si legge in una nota - sono in aumento a livello congiunturale i prezzi degli ortaggi e legumi ( +2,9%), delle colture industriali (+2,6%), dei cereali (+2%) e, in misura lieve, anche dei vini (+0,5%). Stabile l'indice per i tabacchi e gli oli, mentre la frutta fresca e secca registra una variazione negativa (-3,8%).
Il confronto con lo stesso mese dell'anno precedente rivela variazioni al rialzo per gli ortaggi e legumi (+7%), per i tabacchi (+5,7%) e per l'olio d'oliva che recupera il 12,3%, anche se va ricordato che proprio a maggio 2009 l'indice dei prezzi dell'olio di oliva aveva toccato il livello pi— basso degli ultimi anni. Risultano, invece, in flessione i cereali (-12,3%) , la frutta fresca e secca (-9,1%) , le colture industriali (-8,4%) e ancora una volta i vini (-2%), la cui tendenza flessiva dei prezzi all'origine è stato il leitmotiv degli ultimi 18 mesi, con l'indice attestato sotto quota 100 da ottobre 2008.
Passando al comparto zootecnico, l'indice di maggio risulta in flessione rispetto al mese precedente per quasi la totalità delle categorie. Nel dettaglio i ribassi maggiori hanno interessato i conigli (-15,2%), le uova (-7%), i volatili domestici ( -5,1%) gli ovi-caprini (-3,8%), i suini (-1,8%) e i bovini e bufalini (-1,7%). In controtendenza l'indice per latte e derivati (+0,9%) che prosegue il trend positivo iniziato a ottobre 2009, grazie in particolare all'ininterrotta crescita delle quotazioni del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano.
Il latte e derivati registra una variazione positiva (+9,8%) anche nel confronto tendenziale accanto alle uova (+5,2%) e ai suini (+3,7%). Risultano invece in flessione rispetto a maggio 2009 i prezzi all'origine dei conigli (-18,8%), dei volatili domestici (-14,6%), dei bovini e bufalini (-2,1%) e degli ovi-caprini (-1,2%).