Organizzazioni Agricole
L'olio Made in Italy conquista il Giappone
Un elisir di lunga vita quello tra “Tempura” piatto tipico di pesce giapponese fritto in olio extra vergine di oliva I.O.O.% alta qualità italiana di Unaprol. Le proprietà antiossidanti contenute nei polifenoli dell’olio extra vergine di oliva proteggono il pesce, alimento ricco di Omega 3 trasformando un piatto tradizionale della cucina nipponico in un esperimento avanzato della dieta mediterranea.
Tokio è l’ultima tappa del calendario 2010 di promozione del consumo consapevole del vero prodotto italiano e fa parte programma di iniziative del contratto di filiera siglato tra Unaprol e ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, attraverso ISA, l’Istituto servizi agroalimentari. L’iniziativa promozionale è realizzata da Veronafiere durante il Vinitaly tour Japan, Olio e prodotto tipico italiano.
Ai giapponesi piace l’olio extra vergine di oliva italiano. Il prodotto simbolo della dieta mediterranea sta diventando sempre più familiare. Aumenta il numero di consumatori che lo usano per cuocere carne e pesce, condire insalate, dare sapore ai piatti tipici e imprimere un ritmo diverso alla loro tavola.
Nel paese del Sol Levante, l’Italia, con circa il 56% del mercato detiene la maglia rosa delle importazioni di olio di oliva in generale. Lo scorso anno il valore delle importazioni ha sfiorato i 9mila milioni di yen con un volume superiore a 16mila tonnellate che ha registrato un aumento del 11,6% dell’import dall’Italia rispetto all’anno precedente.
“Con una aspettativa di vita che supera 82 anni ed un popolazione il doppio dell’Italia, il Giappone rappresenta il mercato più interessante per l’Italia in Asia, perché quello culturalmente più evoluto”. Ha riferito Massimo Gargano presidente di Unaprol. “In questo Paese – ha poi aggiunto - stanno cambiando alcune delle abitudini alimentari, aumentano i menu italiani nei ristoranti occidentali, cresce l’impiego dell’olio extra vergine di oliva che ormai è entrato a far parte della cultura gastronomica giapponese”.
Lo dimostra l’andamento del volume delle importazioni complessive d’olio d’oliva e di extra vergine, che nel 1994 rappresentava 6.648 tonnellate e oggi invece, ha quasi triplicato le importazioni solo dall’Italia. La spesa media mensile di una famiglia giapponese, composta da 3 persone, è pari a circa 291mila yen. Di questi oltre 68mila servono per apparecchiare la loro tavola.
“Giusto pertanto – ha concluso Gargano – continuare a investire nella promozione del vero prodotto I.O.O.% di alta qualità italiana in Giappone perché è un mercato che presenta molte opportunità per le imprese che hanno fatto la scelta dell’alta qualità certificata e garantita e perché l’olio extra vergine di oliva è un prodotto che unisce culture e tradizioni di due Paesi che hanno diversi punti in comune”.
Dopo l’anno orribile delle crisi mondiale del 2009 nei primi semi mesi del 2010 la macchina dell’export del made in Italy si è rimessa in moto. In dati Istat, rielaborati dall’osservatorio economico di Unaprol, registrano una ripresa delle importazioni dall’Italia verso il Giappone e indicano un tasso di crescita delle esportazioni del 2,2% cui hanno contribuito con un + 28,4%, nello stesso periodo di riferimento, le importazioni dall’Italia di olio di oliva in generale.
Il Giappone, rispetto ai dati 2009 - con un valore nominale di 474,3 miliardi di Yen – è il secondo Paese al mondo per PIL. Diciassettesimo nella classifica mondiale per PIL nominale con un reddito pro capite di 39.731 dollari (l’Italia è 21^ nella classifica con un PIL nominale pro capite di 35.435 dollari), è il 5° paese per valore dell’interscambio commerciale con l’Italia. Un buon motivo per continuare nelle azioni di promozione del vero olio extra vergine di oliva I.O.O.%di alta qualità italiana targato Unaprol.