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Organizzazioni Agricole

Latte, la Lombardia trova l'accordo

E’ stata raggiunta l’intesa con gli industriali del settore lattiero caseario (Assolatte) sul prezzo minimo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori in Lombardia a 33,156 euro al litro fino al 30 giugno 2010. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il prossimo obiettivo è ora quello di estendere a tutti i prodotti lattiero-caseari l’indicazione di provenienza in etichetta per impedire di spacciare come italiano latte e derivati ottenuti con materia prima importata dall’estero.


Il prezzo fissato a 33,156 centesimi + Iva per il periodo gennaio-giugno 2010 rappresenta - sottolinea la Coldiretti - un ulteriore recupero di valore rispetto ai valori medi della scorsa estate (intorno ai 28 centesimi) ed all’intesa siglata a Brescia il 5 ottobre che aveva raggiunto i 31 centesimi. L’intesa garantisce quindi per i prossimi sei mesi un piccolo passo in avanti per gli allevatori rispetto alle condizioni precedenti, anche se - precisa la Coldiretti - permangono le difficoltà del settore per un prezzo alla stalla che è tornato sui livelli del febbraio 2007. Nell’accordo siglato si è condivisa la necessità di valorizzare la produzione lattiero-casearia nazionale e di aprire un tavolo di confronto permanente per puntare a risolvere i problemi strutturali della filiera. E’ da augurarsi che a queste parole - conclude la Coldiretti - seguano azioni concrete e che gli industriali trasformatori possano abbandonare gli atteggiamenti speculativi di questi ultimi anni contribuendo in maniera sostanziale alla valorizzazione e salvaguardia del vero Made in Italy. “Esprimo - ha commentato il ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia - la mia soddisfazione per l’accordo tra le parti raggiunto in Lombardia sul prezzo del latte.”
“L’intesa – ha proseguito il Ministro –, anche per la sua durata nel tempo, favorisce un clima di maggiore serenità di cui indiscutibilmente il settore ha bisogno. La Lombardia, grazie alla sua elevata capacità produttiva (il 40,7% della consegne nazionali), è da sempre un punto di riferimento anche per le altre regioni, e questo rende ancora più prezioso l’accordo.”
“Questa intesa, insieme ad altri segnali incoraggianti che provengono dal mercato, lasciano ben sperare per la ripresa di un settore che da troppo tempo versa in una forte crisi.”
“Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali – continua Zaia – ha messo in campo una serie di iniziative con l’obiettivo di accelerare l’uscita dalla crisi del settore dell’allevamento da latte”.
Le principali misure sono:
l’attivazione, a partire dal 2010, di un sostegno specifico per il latte di qualità all’interno dell’articolo 68 del regolamento sull’Health Check, con un budget di 40 milioni destinati agli allevatori;
la negoziazione comunitaria, che ha portato a fine 2009 alla disponibilità del pacchetto di 300 milioni di euro, 23 dei quali destinati all’Italia e di prossima assegnazione ai produttori;
la messa a disposizione anche per il 2010 di quasi 120 milioni da destinare al programma di acquisti alimentari per gli indigenti, nell’ambito del quale il Ministro intende destinare ai prodotti lattiero caseari circa i due terzi. Soddisfazione e' stata espressa dal presidente della Giunta regionale della Lombardia, Roberto Formigoni, e dall'assessore all'Agricoltura, Ferrazzi, per l'intesa raggiunta nella tarda serata di ieri sul prezzo del latte. "La sottoscrizione dell'accordo - ha commentato il presidente Formigoni - e' un risultato positivo che premia il paziente lavoro di dialogo cui la Regione ha dedicato un grande impegno".
Ed e' anche un punto di "ripartenza importante per la ripresa economica del settore - ha aggiunto - perche', da un lato, garantisce certezza agli operatori e, dall'altro, costituisce un riferimento sicuro per le scelte produttive e imprenditoriali da assumere per uscire dalla fase di difficolta'". "Proprio per questo - ha proseguito il presidente Formigoni - convoco da subito il Tavolo di filiera, strumento permanente di lavoro e confronto, per individuare e accompagnare iniziative di sostegno e di sviluppo del settore.
E stanziamo subito 80 milioni di risorse sul cui utilizzo ci confronteremo al Tavolo". "Il prezzo fissato - ha spiegato l'assessore Ferrazzi - consente ai nostri produttori di recuperare ricavi da tempo insufficienti rispetto ai costi e di guardare al futuro con minori apprensioni. Ma cio' vale per tutta la filiera. Tra l'altro - ha annunciato Ferrazzi - ci prefiggiamo di concordare con i rappresentanti dei produttori e dei trasformatori l'opportunita' di aprire il confronto anche ai rappresentanti della grande distribuzione". I settori di intervento possibili riguardano il Piano di sviluppo rurale, con l'attivazione della misura 121 dedicata alla ristrutturazione del settore lattiero-caseario (rivolta alle imprese agricole) con una dotazione di 39,2 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi alle risorse ordinarie gia' previste sulla medesima misura; il bando, gia' aperto, legato alla misura 123 destinato al comparto dell'agroindustria, con una dotazione finanziaria di 15 milioni di euro; interventi per la ristrutturazione del settore per le aziende agricole e di trasformazione, interventi a sostegno del credito e finanziamento di progetti di ricerca e di innovazione di processo e prodotto; interventi per la promozione delle produzioni lattiero-casearie; a questi si aggiunge la disponibilita' di risorse a livello comunitario, stimabili attorno ai 25 milioni. In totale, quindi, circa 80 milioni. "Entro fine mese dunque - ha aggiunto Ferrazzi - saremo al Tavolo di filiera di settore per dare senza indugio seguito operativo a queste linee di intervento". Il valore della produzione lattiera in Lombardia e' rappresentato da una produzione annua superiore a 43 milioni di quintali (il 40% del totale nazionale), frutto del lavoro di 6.000 aziende e oltre 12.000 addetti, insieme a piu' di 400 unita' locali nei settori del trattamento e confezionamento del prodotto. Il latte lombardo e' destinato per circa l'80% alla trasformazione e, per il resto, a uso alimentare; il valore della produzione primaria supera i 1.500 milioni di euro, circa il 23% della produzione lorda vendibile agricola regionale. Una produzione che si caratterizza per l'elevato livello qualitativo, presupposto fondamentale per il consumo alimentare e le produzioni Dop, che costituiscono oltre il 40% del totale dei formaggi prodotti e per cui viene utilizzato il 50% del latte prodotto

in data:06/07/2010

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