Organizzazioni Agricole
Mozzarella di bufala, Zaia dispone il commissariamento del Consorzio di Tutela
Nella mozzarella di bufala c'era anche latte di vacca. Prodotto comunque buono ma non certo da poter definire Dop, e cosi' il ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, ha disposto il commissariamento del Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala. Il provvedimento rientra nel quadro dell'attivita' di ispezione disposta dal dicastero.
Ci sono stati 500 controlli e in 121 casi si e' riscontrato che il latte impiegato per fare la mozzarella di bufala in realta' non era tutto di bufala. Il prodotto resta del tutto commestibile, precisa il portavoce del ministro, pero' la denominazione di origine protetta non poteva piu' applicarsi. Il ministro ha disposto la nomina di un commissario di garanzia perche' - viene sottolineato - il prodotto in questione "torni ad essere nell'ambito di quanto il disciplinare prevede" in fatto di prodotti Dop
Immediate le reazione delle organizzazioni agricole. "La decisione - commenta Confagricoltura - del ministro Zaia giunge a conclusione di un tormentato percorso che negli ultimi mesi ha interessato la vita del Consorzio di tutela di uno dei principali formaggi italiani".
"L'iniziativa ministeriale - ben lungi dal mettere in dubbio la qualita' della vera mozzarella DOP - deve servire, come ripetutamente sollecitato da Confagricoltura, a rendere finalmente possibile l'avvio di un progetto di rilancio del prodotto che non potra' prescindere da una approfondita rivisitazione ed applicazione delle metodologie di controllo, oltre che da una nuova organizzazione della governance della struttura consortile che coinvolga e responsabilizzi tutti gli attori della filiera produttiva e delle strutture di controllo". Confagricoltura auspica che, dopo le necessarie verifiche e l'adozione dei provvedimenti che dovessero risultare opportuni e necessari, la gestione ordinaria delle attivita' di tutela e controllo venga ripristinata in tempi rapidi. E ribadisce la necessita' che la trasparenza delle decisioni assunte e dei percorsi intrapresi serva a rafforzare l'immagine del prodotto La mozzarella di bufala - dice Coldiretti - e' stata consumata nel 2009 da quasi un italiano su due e si classifica tra i formaggi preferiti a livello nazionale e internazionale dove svolge un ruolo di traino del Made in Italy, alimentare e non. Una decisione che - sottolinea la Coldiretti - deve aiutare a fare chiarezza su un prodotto simbolo dell'agroalimentare Made in Italy che e' destinato per il 16 per cento all'esportazione e che offre opportunita' di occupazione a 20mila persone con una produzione annuale di circa 31 mila tonnellate per un valore di oltre a 300 milioni di Euro. Dal 12 giugno 1996, la Mozzarella di Bufala Campana - precisa la Coldiretti - ha ottenuto il riconoscimento del marchio a Denominazione di Origine Protetta e ora e' al quarto posto per produzione tra i formaggi DOP.
Nella produzione di mozzarella di bufala - continua la Coldiretti - sono impegnati oltre 3mila imprenditori e 370 caseifici, con intorno a 250.000 capi allevati, di cui circa 130 mila bufale in lattazione, distribuiti in 1850 allevamenti.
L'80 per cento degli animali e' distribuito nell'ambito del territorio campano, il restante 20 per cento e' dislocato nel basso Lazio, in Puglia e in Molise, secondo la Regione Campania. Il Commissariamento deve essere l'occasione - sostiene la Coldiretti - per riequilibrare la presenza degli allevatori nel Consorzio, dove fino ad ora ha prevalso la componente industriale, per realizzare un necessario e profondo cambiamento, a garanzia degli allevatori e dei consumatori. "E' un atto - ha commentato il presidente della Cia Giuseppe Politi- che condividiamo. D'altra parte, siamo stati i primi a sollecitare il commissariamento del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala, in modo da assicurare l'efficacia del progetto di rilancio e per garantire un piu' efficace coinvolgimento della parte allevatoriali nel Consorzio stesso, anche alla luce dell'esperienza di altri enti di tutela di produzioni Dop e Igp". "Occorre operare -aggiunge Politi- con determinazione per ripristinare la legalita' e per coinvolgere in maniera concreta gli allevatori che debbono svolgere un ruolo di primo piano.
Per questo chiediamo a Zaia che con il commissariamento si possa attuare un reale collegamento con il territorio e, quindi, con le aziende produttrici, ridando quella trasparenza che in questi anni non c'e' stata". "La Mozzarella di bufala campana Dop -ha rimarcato il presidente della Cia- e' un prodotto importante di grande qualita' e tipicita' che va difeso e valorizzato. Dopo le ben note vicende della diossina, che hanno provocato ingenti danni economici e d'immagine, pagati soprattutto dagli allevatori, occorrono interventi urgenti e politiche adeguate nelle quali coinvolgere gli allevatori e l'intera filiera. C'e' necessita' di chiarezza proprio per garantire un reale rilancio. Bisogna fare in modo che i motivi che hanno portato al commissariamento non abbiamo ulteriori conseguenze. Come Cia saremo ancora una volta impegnati per dare voce ai produttori e contribuire ad un reale sviluppo di questo prodotto strategico per l'agricoltura campana e non solo".
"L'intero settore -ha concluso Politi- e' rappresentato, infatti, da oltre 3 mila imprenditori, da 370 caseifici, 1.900 allevamenti (250 mila capi di bestiame), di cui 80 per cento in Campania e il restante 20 per cento nel basso Lazio, in Puglia e Molise, con un'occupazione che si avvicina ai 20 mila addetti. Da qui un commissariamento che renda il tutto piu' trasparente, garantisca il rispetto delle regole e dia, appunto, forza al ruolo degli allevatori"Lo scioglimento del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana da parte del ministero e' accolto "positivamente" anche dall'assessore all'Agricoltura della Regione Campania Gianfranco Nappi.
"Prenderemo contatto con il ministro nelle prossime ore - dice Nappi - per affrontare al meglio questa vicenda. Come Regione siamo parte lesa di fronte alle violazioni riscontrate nei controlli. Non possiamo accettare che la frode di alcuni metta in pericolo una delle filiere piu' importanti della nostra economia agroalimentare". La Regione, del resto, ha sempre investito molto nella tutela della quarta dop italiana, registrata nel 1996, e solo nell'ultimo periodo ha stanziato 1,6 milioni di euro per l'internazionalizzazione del prodotto tipico campano piu' conosciuto al mondo dopo la pizza, e avviato presso al tenuta "Vannulo" - uno dei produttori salernitani piu' noti dell''oro bianco, ma anche uno di quelli che non aveva mai voluto aderire al Consorzio - la sperimentazione di un microchip in grado di fornire al consumatore finale tutte le informazioni sulla mozzarella, a partire dal conferimento del latte, per sviluppare sistemi di tracciabilita' di prodotto sempre piu' affidabili. "Per troppo tempo il Consorzio ha vissuto difficolta'. E' venuto il momento di mettere ordine. L'azione del ministro puo' aiutare allevatori e caseifici a recuperare un ragionamento di settore e a rendere piu' affidabile una filiera organizzandosi al meglio", aggiunge Antonio Limone, commissario dell'Istituto zooprofilattico di Portici, uno dei centri accreditati a fare controlli per il ministero della Salute. Il Consorzio Mozzarella di bufala campana dop, di cuie e' presidente Luigi Chianese, raccoglie circa 120 tra allevatori e titolari di caseifici sia del casertano che del salernitano, oltre che del napoletano e del basso Lazio