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Nel Lazio, 63 mln di euro per 17 mln di litri di olio venduti nella Gdo nel 2014. Il 71% in promozione
Nel 2014, nella regione Lazio, attraverso il canale Iper + Super della GDO (grande distribuzione organizzata), sono stati venduti 17 milioni circa di litri di extra vergine per un valore corrispondente a 63 milioni di euro. In crescita, nello stesso periodo, rispetto all’anno precedente, le vendite di tutte le categorie di olio extra vergine di oliva. Il prezzo medio registrato si è aggirato intorno ai 3,7 euro/litro ed il 71% dell’olio extra vergine è stato venduto in promozione.
Sono i dati emersi durante il corso organizzato da Unaprol a Roma e dedicato all’aggiornamento professionale dei giornalisti in base all’art. 7 del DPR 137/2012. Corso organizzato con la collaborazione di: Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, l’ARGA Lazio e dall’UNAGA, unione nazionale delle associazioni giornalisti agricoltura, alimentazione, ambiente, territorio, foreste, pesca, energie rinnovabili, gruppo ufficiale di specializzazione della FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana). L’evento formativo si è svolto presso la sala Nassyria del comando Carabinieri Politiche Agricole.
Bene anche l’andamento delle vendite di oli biologici ed a denominazione che conferma la preferenza dei consumatori a favore delle produzioni certificate. Nel Lazio, sono stati acquistati 1,2 milioni di litri di olio extra vergine di oliva della categoria 100% italiano per un valore corrispondente a 6 milioni di euro, scambiato ad prezzo superiore rispetto all’extra vergine convenzionale (5,42 €/litro).
Nella campagna 2014/2015 sono state prodotte circa 12.000 tonnellate di olio con una forte contrazione rispetto alla campagna precedente (-37%). La tipologia principale di olio è rappresentata dall’extra vergine prodotto da 283 frantoi attivi dislocati su tutto il territorio regionale.
Nel Lazio l’olivicoltura è una coltura diffusa. La superficie investita ad olivo, secondo gli ultimi dati Istat (2013) è di 80.000 ettari circa. L’8% di questa superficie è coltivata con metodi di produzione biologica. Rispetto alla dimensione provinciale, si registra una differenziazione notevole tra le varie superfici ad olivo, con Roma (30%), Frosinone (23%), Viterbo (17%), Latina (16%) e Rieti (14%).
Sul territorio laziale sono presenti quattro DOP, rispettivamente nelle province di Viterbo (Canino e Tuscia), nelle zone della Sabina romana e della Sabina reatina (Sabina) e nella provincia di Latina (Colline pontine)
La superficie media aziendale è piuttosto ridotta, solitamente meno di un ettaro, valore che sale ad 1,5 ettari nelle aziende specializzate. Nel Lazio si pratica olivicoltura di collina per circa l’80%. Segue l’olivicoltura di bassa montagna e solo il 4,8% è rappresentata da olivicoltura di pianura.
L’olivicoltura del Lazio concorre in maniera considerevole alla formazione della PLV olivicola nazionale; la presenza di olivi di recente impianto sia in pianura che in collina contribuisce ad arginare il fenomeno del dissesto idrogeologico.