Organizzazioni Agricole
Nel Lazio scoppia la guerra del latte
“Il negoziato con la Centrale del latte di Roma è fallito, siamo costretti a scendere in piazza – dicono i dirigenti di Coldiretti Lazio Massimo Gargano e Aldo Mattia – la Centrale ci ignora, ma intanto impone le sue tariffe di vendita agli agricoltori, talmente inadeguate da non permettere nemmeno la copertura delle spese di produzione”
In questa occasione sarà lanciata quella che ormai i dirigenti Coldiretti Lazio definiscono come la "guerra del latte 15-18" e saranno illustrate le problematiche del comparto. Ai presenti sarà donato latte fresco nostrano.
Intanto per il 18 maggio e in programma
una manifestazione con oltre duemila imprenditori agricoli raggiungeranno i Cancelli della Centrale del Latte.
“Dopo una fase di tentativi di negoziato, il cui obiettivo era quello di arrivare ad un accordo con la Centrale del Latte sul prezzo di acquisto a litro, considerando - ha detto il Direttore di Coldiretti Lazio Aldo Mattia - che non ci sono state risposte e che è stato invece deciso un suo abbassamento ulteriore, sancito dalla stipula di un contratto con i presidenti delle cooperative conferenti che, a loro volta, lo hanno sottoscritto ignorando l’indirizzo Coldiretti, stiamo passando ad uno stato di agitazione che sfocerà nella manifestazione di protesta del 18 maggio. La manifestazione nasce con lo scopo di far ascoltare il grido di dolore dell’imprenditore agricolo che, con il prezzo attuale di vendita, non riesce a coprire nemmeno le spese di produzione. I nostri esperti stimano che il costo ideale dovrebbe essere almeno di 42 centesimi (più iva) al litro, contro i 35,40 siglati dal recente accordo, che rifiutiamo. E’ chiaro che il problema non riguarda solo la Centrale del Latte di Roma, ma anche altre aziende, sia nel Lazio che nell'’intero territorio nazionale; la speculazione sui poveri agricoltori è generalizzata”.
“Vanno affrontati, oltre al prezzo, altri aspetti quali l’identità e le distintività, in quanto elementi fondamentali con i quali, il latte della campagna romana, può vincere le sfide - ha detto il presidente dlla Coldiretti Lazio Massimo Gargano - della competizione sui mercati. Ritengo che possano dare un importante contributo in termini di eticità delle produzioni e, grazie ad una possibile e ormai assolutamente necessaria obbligatorietà dell’origine, con l’apposizione di etichette non solo sul latte fresco, ma su quello a lunga conservazione e su tutti i derivati, fornire un contributo in termini di scurezza alimentale nei confronti dei cittadini consumatori”.