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Nel Mezzogiorno si produce il 24% del vino italiano e crescono i vini qualità
Sono oltre 7.700 le aziende vitivinicole del Sud (Puglia, Campania, Calabria e Basilicata) che producono circa 1/4 del vino prodotto in Italia, con la Puglia che contribuisce per oltre il 20%, seconda solo alla Toscana (23%).Emerge dal Forum delle Economie Digitale organizzato da UniCredit in collaborazione con Vitigno Italia. Dai alla mano nel Mezzogiorno si produce il 24% del vino italiano.
Un territorio, quello del Sud, che secondo lo Studio di UniCredit presenta una elevata specializzazione nei vini da Tavola e si colloca al primo posto in Italia in tale segmento: la quota di produzione sul totale Italia è salita dal 35% del 2007 al 50% del 2019. Nell’area si conferma in crescita anche la produzione di vini di qualità, che rappresentano oggi circa il 10% della produzione nazionale: i vini certificati sono 92, di cui 65 Dop e 27 Igp, che hanno impatto considerevole sull’economia del territorio per un valore pari a circa 500 milioni di euro.
E’ la Puglia in particolare a puntare decisamente sulla qualità della propria produzione vitivinicola, classificandosi al secondo posto in Italia sia per la produzione di vini certificati (32 vini Dop e 6 Igp), dietro solo alla Toscana, sia per superficie agricola dedicata al biologico (23% del totale Italia) dietro alla Sicilia (24% del totale Italia). Anche per la Campania si segnala un buon risultato sul fronte della produzione di vini certificati con 19 vini Dop e 10 Igp.
Un ruolo trainante per la crescita del comparto vitivinicolo del Sud è rappresentato anche dalle esportazioni che sono cresciute di circa il 60% negli ultimi 5 anni, incremento superiore alla media Paese (+26%). L’indagine mostra come tuttavia esistano ampi margini di sviluppo per l’industria vitivinicola delle regioni del Sud, dal momento che i vini dell’area contribuiscono solo per il 3,5% dell’export nazionale. E’ la Puglia, in particolare a contribuire per il 72% alla crescita dell’export dei prodotti vitivinicoli del Sud, seguita dalla Campania con il 25%.
Lo Studio di UniCredit ha esaminato anche gli impatti del Covid-19 sul settore vitivinicolo italiano e del Sud. Il mercato interno è atteso in contrazione, a seguito delle difficoltà del canale ho.re.ca. (hotel, ristoranti, bar, enoteche, ecc.), che da solo contribuisce per il 42% alla vendita dei vini sul mercato nazionale, e della minore capacità di spesa delle famiglie. Anche l’export, a cui va il 55% della produzione italiana, è previsto in contrazione per la crisi economica portata dall’attuale pandemia. I cali delle vendite più consistenti sono previsti per vini di gamma medio-alta e alta, spumanti e vini “innovativi”.
L’indagine evidenzia inoltre come le imprese del settore vitivinicolo italiano e del Sud, dal punto di vista reddituale e patrimoniale, nello scenario pre Covid contavano nel complesso uno stato generale di buona salute che potrebbe aiutare a contenere i prevedibili rischi di tensioni sul fronte della liquidità legati alla pandemia. Sono soprattutto le imprese di maggiori dimensioni o più strutturate quelle che potrebbero riuscire ad affrontare meglio le tensioni finanziarie legate alla pandemia.