Trend & Mercati
Pomodoro, crescono le quote di export. In calo l'import dalla Cina
Con un fatturato export di circa 1,5 miliardi di euro, l’industria del pomodoro e dei suoi derivati si conferma, anche nel 2017, uno dei punti di forza dell’agroalimentare italiano. Nei mercati consolidati, pelati, polpe e passata continuano a registrare- dice Anicav (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali)- segni positivi: Regno Unito (+5%), USA (+4%), Francia (+7%) e Australia (+6%). Si evidenzia, invece, una flessione in Giappone (-4%), in Germania (-5%) e in Belgio (-2%). In forte crescita le quote di export nei nuovi mercati di sbocco, in particolare l’Est Europa (+6%) e, per le aree extra UE, Sud America - Brasile ed Argentina – (+ 35%) e Sud Africa (+16%). Buone le performance anche in Corea del Sud (+7%) e negli Emirati Arabi Uniti (+7%) e nell’area Asean (+6%).
Positivo il saldo della bilancia commerciale, con un export di circa 2 milioni di tonnellate a fronte di un import di circa 170 mila tonnellate, per un valore di export pari a 1,5 Miliardi di euro contro un valore import di circa 113 milioni di euro. Sul fronte delle importazioni di concentrato, che rappresentano circa 160mila tonnellate sugli oltre 5 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato in Italia nel 2017, si rileva una importante riduzione da poco più di 200mila tonnellate nel 2016 a 164mila tonnellate nel 2017. Si evidenzia in particolare un significativo calo, pari a -63,6%, delle importazioni dalla Cina che passano da poco più di 90.000 tonnellate nel 2016 a 33.000 tonnellate nel 2017.
Oltre alla Cina, che rappresenta circa il 20% dell’import di concentrato, altri mercati di approvvigionamento sono gli USA (37%) e Spagna e Portogallo (39%).