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Restano stabili i prezzi alimentari
Roma - I prezzi alimentari sono rimasti quasi invariati nel mese di aprile, dopo il calo di marzo seguito ad otto mesi consecutivi di aumenti. A renderlo noto è la Fao. Tuttavia, mentre l'Indice Fao dei prezzi alimentari nel mese di aprile ha rilevato una media di 232 punti, poco è cambiato rispetto a marzo, ancora un 36 per cento più alto rispetto all'aprile 2010 e solo il due per cento in meno rispetto al picco raggiunto nel febbraio 2011.
Il calo del prezzo dello zucchero e di quello del riso hanno contribuito a stabilizzare l'indice, ma i prezzi internazionali di quasi tutte le altre derrate sono rimasti stabili.
"Il calo del dollaro e l'incremento del prezzo del petrolio stanno contribuendo a mantenere alti i prezzi delle derrate, in particolare dei cereali", dice David Hallam, Direttore della Divisione Fao Commercio e Mercati. "Con una domanda che continua ad essere sostenuta, le prospettive di un ritorno a prezzi più normali dipenderà principalmente da quanto la produzione aumenterà nel 2011 e in che misura nella prossima stagione verranno ricostituite le scorte cerealicole".
I pochi cambiamenti dell'indice sono da attribuire al fatto che nonostante i prezzi internazionali dei cereali siano saliti bruscamente in aprile, l'aumento è stato più che controbilanciato dal calo dei prezzi caseari, di quelli dello zucchero e del riso mentre quelli degli oli e della carne sono rimasti per lo più immutati.
L'Indice Fao dei prezzi cerealicoli ha registrato una media di 265 punti, un aumento del 5,5 per cento rispetto a marzo e del 71 per cento rispetto all'aprile 2010. Il mais è salito dell'11 per cento ed il grano del quattro per cento ad aprile 2011 in conseguenza di clima avverso e ritardi nelle semine. Ma grandi forniture per l'esportazione hanno tenuto i prezzi del riso sotto una pressione al ribasso.
L'Indice Fao dei prezzi di grassi ed oli, che era calato del 7 per cento in marzo, è rimasto quasi invariato nel mese di aprile.
L'Indice Fao dei prezzi dello zucchero ha registrato una media di quasi 348 punti, un calo del 7 per cento rispetto a marzo e del 17 per cento rispetto al record raggiunto in gennaio.
L'Indice Fao dei prezzi latteo-caseari ha rilevato una media di 229 punti, 2,4 per cento in meno rispetto a marzo. Il buon inizio della stagione nell'emisfero settentrionale ha evitato un rialzo dei prezzi dopo sette mesi di continua crescita.
L'Indice Fao dei prezzi della carne, sebbene ad un livello record, è rimasto stabile rispetto alla stima rivista di 172 punti in marzo.
Il mercato cerealicolo resterà ristretto. Le ultime indicazioni fanno pensare ad una ripresa della produzione cerealicola nel 2011 in risposta ai prezzi sostenuti, assumendo che vi siano condizioni meteorologiche normali. Si prevede che la produzione mondiale di grano aumenti del 3,5 per cento e quella del riso del tre per cento.
Invece le scorte cerealicole mondiali per la stagione che si conclude nel 2011 si prevede caleranno al loro livello più basso dal 2008, principalmente a causa della riduzione delle scorte dei cereali secondari. Anche le scorte mondiali di grano caleranno, anche se il rapporto scorte/utilizzo rimarrà relativamente agevole, con le scorte di riso che si prevedono perfino in aumento.
"Sebbene le prime previsioni per la produzione cerealicola del 2011 siano buone, saranno determinanti le condizioni climatiche ", ha detto Abdolreza Abbassian, esperto Fao del mercato del grano. " Le prospettive della produzione per il 2010 erano estremamente favorevoli un anno fa in questo stesso periodo, ma poi condizioni meteorologiche avverse tra luglio ed ottobre hanno cambiato drasticamente le previsioni".
"Tra tutti i cereali, il mais è quello che desta maggiori preoccupazioni", fa notare Abbassian. "Quest'anno avremmo bisogno di una produzione sopra la media, se non addirittura record, negli Stati Uniti per far si che la situazione del mais migliori. Ma sinora le semine hanno subito notevoli ritardi a causa del freddo e della pioggia".
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