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Scende l'indice dei prezzi alimentari. In calo i prodotti lattiero-caseari
I prezzi dei prodotti alimentari sono scesi in ottobre trainati dai prodotti lattiero-caseari, registrando una media del 27% inferiore al loro livello massimo raggiunto all'inizio del 2011. L'indice dei prezzi alimentari della Fao ha segnato una media 176,4 punti, un calo dell'1,3% rispetto a settembre, ma ancora il 2,5% più alto rispetto all'anno scorso. L'Indice dei prezzi alimentari della Fao è un indice ponderato su base commerciale che misura i prezzi di cinque principali materie prime alimentari sui mercati internazionali.
L'indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è diminuito del 4,2%, registrando il primo calo dal mese di maggio. Le quotazioni internazionali del burro e del latte intero in polvere sono scese, con gli importatori hanno sospeso gli acquisti in attesa di nuove forniture dall'Oceania, mentre la scarsa domanda e le ampie scorte d'intervento nell'Unione Europea hanno fatto calare i prezzi del latte scremato in polvere.
Anche l'indice dei prezzi degli oli vegetali è sceso, dell'1,1% rispetto al valore di settembre, conseguenza del calo dei prezzi chiave dell'olio di palma e di quello di soia, diminuiti per le positive prospettive della produzione.
L'indice dei prezzi dello zucchero è diminuito dello 0,7%, influenzato dall'indebolimento della moneta brasiliana - il più grande esportatore - e dalle prospettive di una più ampia produzione di barbabietole nell'UE e nella Federazione Russa.
L'indice dei prezzi della carne è diminuito dello 0,9%, poiché un'intensificata concorrenza tra gli esportatori di carni suine, combinata con una domanda fiacca d'importazioni, ha minato le quotazioni internazionali.
L'indice dei prezzi cerealicoli è aumentato dello 0,4% in conseguenza dei prezzi più elevati del riso, anche se le quotazioni del grano sono state in genere più basse.