Ricerca Agricola
Svelato il genoma del tartufo
Un grande balzo in avanti nella comprensione della biologia di uno dei funghi piu' preziosi, il tartufo nero pregiato, e' stato compiuto con il sequenziamento del suo genoma.
Sul numero del 15 aprile della rivista scientifica 'Nature' sono stati pubblicati i risultati del sequenziamento genomico del tartufo nero, Tuber melanosporum. La ricerca apre scenari del tutto nuovi sulla biologia di questo fungo, spiegandone i processi che portano alla sua formazione e i meccanismi evolutivi che controllano la simbiosi con le radici delle piante ("micorriza"). La scelta del tartufo nero e' stata dettata dall'importanza agro-alimentare e culturale di questo fungo per molti Paesi mediterranei, in particolare Francia e Italia, dove e' considerato un'autentica icona della gastronomia nazionale.
Tra gli autori della ricerca figurano i professori Michele Miranda e Giovanni Pacioni, dei dipartimenti di Biologia di Base e Applicata e di Scienze ambientali dell'Universita' dell'Aquila, da molti anni proficuamente impegnati nello studio della biologia dei tartufi. In questo caso, coadiuvati dai dottori Antonella Bonfigli, Sabrina Colafarina e Osvaldo Zarivi, hanno potuto definire la struttura e l'espressione di oltre cento geni coinvolti in alcuni aspetti del ciclo cellulare e nei meccanismi dello sviluppo e della formazione dei tartufi. Il risultato, nonostante le grandi difficolta' che ha subito l'Ateneo aquilano nell'ultimo anno, e' stato possibile grazie a una rete di ricerca franco-italiana, coordinata in Francia dal Centro INRA di Nancy e in Italia dai gruppi CNR-Universita' di Torino e Universita' di Parma