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Organizzazioni Agricole

Vino, Coldiretti presenta un decalogo per sostenere la viticoltura

Cambiare la filiera, combattendo la grande distribuzione, modificare i rapporti dentro la filiera, risolvere il problema di una cooperazione frazionata e competitiva e rivolta ad una competizione al ribasso, accorciare la distanza della filiera, grazie a iniziative come quella del km 0. puntare sui territori, sul valore delle tradizioni, della cultura, dell’ambiente, sul turismo. Questi i punti fondamentali di una sorta di piccolo decalogo, un concentrato di consigli concreti che, questa mattina, Massimo Gargano, Presidente di Coldiretti Lazio e vicepresidente nazionale, ha esposto nel corso della tavola rotonda sul tema “Viticoltura, cantine, sperimentazione e comunicazione, nuovo progetto per Lazio e Umbria”, organizzata dalla Associazione Enologi Enotecnici italiani (moderatore il giornalista Lamberto Sposini), presso l’Hotel Rome Cavalieri.
Gargano si è soffermato molto sulla politica del consorzi i quali – ha denunciato – hanno un solo cliente: la grande distribuzione, una grande distribuzione alla quale non interessa la qualità e ‘impone il suo prezzo, un prezzo ‘devastante’ per il produttore.
“L’estirpazione del vigneto diventa un fatto quasi naturale, in assenza di reddito, gli agricoltori sono stati incanalati in un percorso non virtuoso, spinti ad una competizione al ribasso – ha precisato il sindacalista – ovviamente il risultato finale non è positivo, né per l’economia locale, né per la conservazione dell’ambiente, con la sparizione dei vigneti se ne vanno pezzi di paesaggio e territorio”.
Le cifre sono preoccupanti: anche se nel primo trimestre del 2010 fa capolino una ripresa, soprattutto rivolta all’export, in mercati quali la Cina o i paesi scandinavi, il 2009 si è chiuso con un – 10,3 % di produzione a livello nazionale, - 22,3 % a livello regionale, e di un -16 per cento di esportazioni.
L’unica speranza è invertire il meccanismo superando l’individualismo dei produttori e la frammentazione dei consorzi, partendo da una rivalutazione del territorio e da un suo forte legame con prodotti tipici come quello del vino, legando alla produzione il turismo e la salvaguardia dell’ambiente.
Si dovrà dunque ripartire dai territori contro la grande distribuzione, così come indicato da Gargano ma anche dal sindaco di Frascati, Stefano Di Tommaso, il quale ha ricordato l’importanza della sinergia tra associazioni di categoria e istituzioni.
“Dobbiamo lavorare insieme – ha spiegato - con Gargano e la Coldiretti siamo riusciti a portare a compimento un importante obiettivo, far battezzare alla Capitale il nostro vino come ‘vino di Roma’. Ad un certo punto ci siamo accorti che su 900 aziende 330 ricadevano nel suo territorio, in cifre ben il 45 % dei terreni. Avendo, la crisi che ha colpito la città, investito anche la nostra produzione, abbiamo chiesto ad Alemanno di entrare in campo. Il risultato? A giugno abbiamo brindato in Campidoglio al ‘vino di Frascati - vino di Roma’”.
Un passo importante sarà anche quello di sensibilizzare la ristorazione.
“Ci siamo accorti che solamente l’11 % del nostro vino è acquistato dai ristoranti romani – hanno concluso Gargano e Di Tommaso – un fenomeno peraltro tristemente generalizzato. Con Alemanno sono state dunque messe a punto interessanti politiche premiali, quali la riduzione del 30% della tassa sul suolo pubblico per quei ristoratori che preferiscono utilizzare ‘il vino’ a chilometro zero”.
Si è evidenziata in maniera forte anche la forte necessità di un nuovo tipo di comunicazione e promozione, così come una attenzione maggiore alla identità e territorialità del prodotto.
L’incontro si è chiuso con “grido di allarme”: se la riduzione e azzeramento degli utili dovessero perdurare, nel corso del 2010 molte aziende entrerebbero in crisi per insolvenza.

in data:06/07/2010

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