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Trend & Mercati

Agrofarma, nel 2009 investiti 48 milioni in ricerca e sviluppo

Agrofarma snocciola a Roma i dati e un'attenta analisi sugli agroafarmaci. Il punto della situazione è stato fatto con lo svolgimento di una tavola rotonda che si è svolta nella capitale durante l’Assemblea di Agrofarma – Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica. L'incontro è servito anche per discutere di quale modello di agricoltura, tecnologicamente avanzato e sostenibile, è possibile sviluppare per far fronte alla crisi attuale e rispondere alle sfide dei prossimi anni.

Sono intervenuti nel dibattito il responsabile ambiente di Confagricoltura Donato Rotundo, il direttore generale competitività per lo sviluppo rurale del ministero delle Politiche Agricole Giuseppe Blasi, il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini, il vicepresidente di Coldiretti Massimo Gargano, il professore di Economia agraria dell’Università di Milano Alessandro Olper e il presidente di Agrofarma Luigi Radaelli.

L’agricoltura di oggi sta attraversando - si legge in una nota - un momento particolarmente critico, dal quale si può uscire solo attraverso l’innovazione e la ricerca. Secondo le stime della Fao, infatti, nel 2030 ci saranno 2 miliardi di persone in più rispetto ad oggi e che già adesso più di 850 milioni di persone soffrono di malnutrizione: un’agricoltura arretrata non è in grado di risolvere questi problemi e sostenere i ritmi di crescita che è chiamata a raggiungere. La Fao stima infatti che entro il 2050 la produzione agricola dovrà, infatti, aumentare del 70% per riuscire a soddisfare il fabbisogno alimentare mondiale.

Gli agrofarmaci assumono in quest’ottica un ruolo indispensabile, in quanto consentono di proteggere le colture da quegli agenti patogeni (parassiti, ecc.) che altrimenti distruggerebbero i raccolti e metterebbero a rischio la salute stessa del consumatore.

In questo contesto, il ruolo dell’agricoltore diventa fondamentale e deve assumere nuove competenze per far fronte alle sfide che lo attendono nei prossimi anni. In particolare l’imprenditorialità e la capacità professionale dell’imprenditore agricolo, soprattutto nella scelta e nell’utilizzo sostenibile delle innovazioni tecnologiche, rivestiranno un ruolo di primo piano nel garantire produzioni abbondanti, sicure, di qualità e sostenibili per l’ambiente.

Ciò rivaluta radicalmente la figura dell'agricoltore di oggi, spesso visto come semplice contadino, ma in realtà altamente informato, tecnologico, responsabile e consapevole del fatto che è necessario produrre di più, con più qualità, in modo più sostenibile e attraverso un più efficacie utilizzo delle risorse. La tecnologia e gli strumenti per le coltivazioni oramai sono arrivati a dei livelli molto alti, trasformando l'agricoltore in un operatore molto specializzato, che deve essere valorizzato come tale.

“Gli agrofarmaci sono infatti una risposta decisiva alla crescente domanda alimentare poiché garantiscono alimenti sicuri, di qualità e a prezzi sostenibili: senza di essi, infatti, le produzioni agricole mondiali sarebbero pressoché dimezzate – dichiara Luigi Radaelli, Presidente di Agrofarma – il nostro settore ogni anno investe in R&S 48 mln di euro pari al 6% del proprio fatturato annuale. La ricerca e l'introduzione di nuove tecnologie sempre più avanzate e rispettose dell'ambiente e ha consentito la produzione di molecole sempre più efficienti ed efficaci, facendo registrare negli ultimi 10 anni un calo del 30% nel consumo nazionale di questi prodotti”.

“Il rapido sviluppo tecnologico dell’agricoltura degli ultimi 50 anni e l’aumento della produttività hanno permesso di riuscire a sostenere la crescita demografica che ha visto la popolazione mondiale passare da quattro miliardi nel 1975 ai quasi sette miliardi di oggi (+57% in 25 anni), garantendo cibo sufficiente e sicuro per tutti a prezzi accessibili – dichiara Alessandro Olper – tuttavia è evidente che senza un ulteriore sforzo di innovazione che deve passare anche attraverso nuovi investimenti pubblici R&S, non è possibile aumentare la produzione per far fronte alle importanti sfide future di fronte alla crescente scarsità di risorse idriche, di terreni coltivabili, ed ai cambiamenti climatici”.

in data:05/07/2010

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