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“Alimentazione e sicurezza stradale”, va promossa educazione alimentare
L’alimentazione riveste un ruolo fondamentale per la sicurezza stradale, in special modo quando si deve affrontare un lungo viaggio e al nostro corpo viene richiesto uno sforzo superiore rispetto a quelli abituali. La stanchezza post cena fuori casa o pranzo di lavoro è sempre in agguato. Pertanto chi si mette al volante dovrebbe sempre conoscere e rispettare alcune fondamentali regole alimentari, per evitare una serie di rischi che possono compromettere la propria vita e quella degli utenti della strada. Di questo tema se ne è parlato al convegno di Aci “Alimentazione e sicurezza stradale” nell’ambito della rassegna Excellence Food Innovation tenutasi a Roma. All’incontro presenti i vertici di Aci che hanno dedicato alla problematica numerose ed importanti campagne di sensibilizzazione.
Dopo una introduzione del presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani che ha ribadito come: “Guidare debba essere sempre un sogno e mai un’attività che si trasformi in incubo”, sono stati divulgati dati legati all’incidentalità che rappresenta un vero problema in Italia. L’anno scorso, sulla rete viaria del nostro Paese, si sono registrati 151.875 incidenti con lesioni alle persone. Una media di 416 al giorno. Purtroppo questi sinistri hanno causato 2.875 decessi e 204.728 feriti. Cifre da autentico bollettino di guerra che sintetizzato si traduce una media di 7,9 morti e 561 feriti su base quotidiana. Per Antida Aversa, Ufficio mobilità e sicurezza di Aci: “ E’ necessario avere un adeguato stato psico fisico prima di mettersi al volante perché le condizioni non idonee incidono per il 7% nel computo totale dei sinistri, percentuale che si alza al 15% nel caso di incidenti mortali. Spesso contrariamente a quanto pensiamo accadono nei centri urbani dove si è soliti pensare che si circoli in maggiore sicurezza rispetto alle strade extraurbane”.
Naturalmente l’educazione alimentare va promossa nei giovani, non a caso Aci si impegna con un ricco programma di iniziative didattiche. Entrando nello specifico, lo chef Luigi Del Duca ha sottolineato come: “ le nuove tecnologie riescono a dare un importante supporto nella creazione di menu dove l’apporto di grassi e zuccheri sia bilanciato per evitare sovraccarichi che possano affaticare la digestione e quindi rendere difficile la guida. Non siamo più negli anni ’80 dove ci si sedeva a tavola e ci si alzava dopo un pasto visibilmente spossati. Anche il consumo di alcool viene limitato in favore di alternative più salutari con bibite e infusi. Il controllo del pasto è fondamentale”.
Alla tavola rotonda si è tracciato anche uno stato dell’arte dei nuovi sistemi avanzati di assistenza alla guida progettati dalle case automobilistiche per elevare gli standard di sicurezza, tra cui l’alcolock un etilometro installato a bordo della vettura che impedisce l’avvio del motore in caso di superamento del tasso alcolemico consentito. In alcuni stati europei l'alcolock è già obbligatorio per alcune categorie di guidatori professionisti (conducenti di veicoli commerciali, mezzi pesanti, autobus) o per chi sta affrontando la riabilitazione dopo essere stato sorpreso al volante in stato di ebbrezza.
Infine Raffaele Giammaria pilota professionista e Direttore della Scuola Federale ACI Sport ha evidenziato l’importanza dell’alimentazione per sportivi professionisti e non: “ Il pilota è un atleta e la sua alimentazione si divide in due tipi. Quella di tutti i giorni composta da cinque pasti, tre principali in cui di deve dare la prevalenza alla colazione logicamente anche perché la maggior parte dei test viene svolta la mattina e un pranzo che deve essere equilibrato con giusto apporto di carboidrati, proteine e grassi, fondamentale perché le qualifiche sono la mattina ma la competizione al pomeriggio. Poi una cena che può prendere in considerazione delle proteine, carni bianche e del pesce. Non dobbiamo trascurare però gli spuntini che non deve essere troppo dolce ma prediligere yogurt greco, noci e mandorle on una banana che possiamo considerare come un carboidrato intermedio. O del pane integrale con della marmellata o del prosciutto. Per la gara invece bisogna ragionare sulle tempistiche. Anche nella guida di tutti i giorni la corretta alimentazione viene sottovalutata e molte cose si danno per scontato. CI deve essere uno sforzo ulteriore per comunicarne l’importanza”. (Sabino Cirulli)