Filiera Corta
Il prezzo è padrone a tavola
Un'indagine Fipe-Confcommercio rileva che gli italiani in quarant'anni spendono al giorno per mangiare solo due euro in più
Rispetto a quarant'anni fa gli italiani spendono al giorno per mangiare solo 2 euro in più. E’ il risultato dell’indagine condotta da Fipe-Confcommercio (Federazione pubblici esercizi) presentata al TTG Incontri-TTI a Rimini Fiera.
Conti alla mano – si legge in una nota della Fipe - la spesa per mangiare, tra casa e fuori casa, è di 9,70 euro a testa al netto dell’inflazione. Tirando le somme la spesa è di 212 miliardi di cui 142 per il consumo alimentare domestico. Dei 142 miliardi la metà viene assorbita dagli acquisti di pane e cereali (pasta, riso, biscotti, piatti pronti), carne (insaccati compresi) e latte, formaggi e uova.
La spesa invece maggiormente aumentata nell’arco degli ultimi due decenni è quella per le bevande e per i biscotti con un 20% in più. Il budget per frutta e vegetali sono inferiori. Tendenza positiva per i derivati dei cereali (pasta e altro) che cresce del 18%. In diminuzione la carne (-9%) e questo – segnala la Federazione dei pubblici esercizi- è da considerare positivo in termini salutistici. Deficitaria invece la spesa per il pesce che rimane stagnante.
Viene inoltre ricordato che nel 1992 pane e cereali rappresentavano il 16% della spesa alimentare delle famiglie, oggi il 18,9%. La carne è passata dal 25,4% al 22,2%. In termini di spesa pro-capite – si specifica – che oggi si spendono a testa per acquistare prodotti alimentari circa 1.864 euro; nei primi anni '90 se ne spendevamo 1.934.
A questo va aggiunto che in vent'anni la frutta ha avuto un incremento di spesa di appena 15 centesimi e le verdure di 10 euro. Allo stesso tempo il peso della spesa alimentare è sceso in quarant'anni del 20% nel budget delle famiglie destinato ai consumi. In conclusione la Fipe fa presente che il consumo ormai può essere considerato “nervoso” e frammentato in una miriade di spuntini che riempiono il tempo tra un pasto e l'altro. Pensando dunque alla struttura del pasto all'italiana, vincono i primi piatti e perdono terreno i secondi: carne, pesce, uova o formaggio