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#DimenticatidaConte: monta la protesta tra i riders
I ciclofattorini annunciano campagna per chiedere che "lo Stato garantisca un sussidio anche ai lavoratori delle piattaforme del food delivery
Roma- I riders hanno cominciato a fermare le proprie corse in giro per Palermo, dopo l'aggressione a uno di loro e privi di guanti e mascherine. "A Palermo sono presenti diverse compagnie di food delivery. Quelle che hanno sede sul territorio, come Socialfood e Zangaloro, hanno cominciato a mettere a disposizione guanti, gel e mascherine per i propri riders. Le multinazionali Glovo e Deliveroo invece non hanno fornito ancora nulla. Alcuni riders, soprattutto di Glovo, hanno cosi' scelto di fermarsi", ha spiegato Andrea Gattuso, segretario generale di Nidil Cgil Palermo, annunciando la campagna #DimenticatidaConte per chiedere che "lo Stato garantisca un sussidio anche ai ciclofattorini delle piattaforme del food delivery che portano i nostri pasti a domicilio".
L'iniziativa, aggiunge una nota, e' stata "subito condivisa da tanti ciclofattorini palermitani, che hanno scelto di metterci la faccia, con le loro foto in tuta, guanti e mascherina, che saranno pubblicate sulla pagina facebook di Nidil Cgil Palermo. Il food delivery e' nell'elenco dei "servizi essenziali" del decreto del governo, ma i ciclofattorini non sono tutelati se lavorano e non sono tutelati se non lavorano. Col risultato che, in questo momento di emergenza per il Covid 19, dovrebbero essere l'alternativa ai ristoranti chiusi e invece molti di loro gia' a Palermo non lavorano piu'. "Il settore del food Delivery in questa fase di emergenza e' passato da lavoretto a servizio pubblico essenziale ma ai lavoratori non e' stata garantita alcuna tutela - spiega il segretario Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso - I riders stanno scegliendo di fermarsi non avendo ricevuto nessun Dpi. E allo stesso tempo, essendo lavoratori autonomi occasionali, non hanno diritto ad alcun sostegno tra quelli previsti dal Decreto Cura Italia, riservati a chi ha una partita Iva o e' un co.co.co. Altri, invece, non avendo alternativa stanno continuando a lavorare tra mille difficolta'. Il lavoro dei riders va completamente ripensato assimilandolo al lavoro dipendente".
I ciclofattorini delle varie piattaforme si trovano quindi con guadagni ridotti al minimo e impossibilitati anche ad accedere ai famosi 600 euro, che non spettano a chi ha collaborazioni occasionali come loro, anche se da tanto tempo.
"Per questo - conclude Gattuso - Nidil chiede che per questi lavoratori vengano attivate misure di sostegno al reddito, utili non solo ad affrontare questo momento di calo di attivita', ma anche nel caso in cui i rider, privi di dispositivi, non consegnati dalle societa', decidessero di smettere di lavorare"