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“Grandi Marchi”: andata e ritorno sulla luna per una promozione enologica da 800mila chilometri

In dieci anni l’istituto rappresentato da Piero Antinori e che raggruppa le 19 cantine icona del vino italiano ha realizzato decine di tour attorno al globo per un investimento di 60mln di euro

Roma- Di certo non si sono risparmiate. E sicuramente lo sforzo economico di promozione ha aiutato a far crescere le loro imprese e il brand made in Italy legato al vino nel mondo. In dieci anni- secondo stime ufficializzate all’ultima edizione del Vinitaly appena conclusa (Veronafiere 6-9 aprile)- le 19 cantine icona del vino italiano nel mondo che fanno parte dell’Istituto del vino italiano ‘Grandi Marchi’ (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Ca’ del Bosco, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) hanno investito circa 60mln di euro in attività di promozione, di cui 18mln finanziati attraverso i fondi Ocm (negli ultimi 5 anni). A questi – è stato ricordato- vanno aggiunti 5,15mln di euro investiti congiuntamente nelle azioni comuni dell’Istituto Grandi Marchi.

L’attività di promozione è stata articolata attraverso decine di tour attorno al globo: 248 missioni internazionali, 18 Paesi obiettivo, quasi 50mila incontri mirati con altrettanti operatori (buyer, giornalisti), oltre a centinaia di iniziative (75 walk around tasting, 74 seminari, 39 gala dinner, conferenze stampa, iniziative di promozione e altro).
Tra i Paesi-obiettivo dell’internazionalizzazione targata ‘Grandi Marchi’, la Russia primeggia con 45 eventi e quasi 10mila operatori, seguita da Usa (37), Giappone (31), Canada e Cina (22). Ma anche Corea, India, Brasile, Singapore Australia, Hong Kong, Taiwan sono divenute negli anni tappe fisse del made in Italy enologico promosso dall’Istituto, che porta in dote un fatturato ‘solo export’ di 300 mln di euro, equivalente al 6% del valore complessivo delle esportazioni di vino italiano nel mondo.

“In dieci anni di attività comune- ha commentato il presidente dell’Istituto del vino italiano ‘Grandi Marchi’ Piero Antinori - abbiamo percorso quasi 800mila chilometri per promuovere il vino italiano nel mondo. È come se fossimo andati 2 volte sulla luna, ma siamo convinti che ne sia valsa la pena e consapevoli che altrettanti ne percorreremo nei prossimi anni, perché il vino è un prodotto sempre più globale ed è giusto che sia raccontato in prima persona da chi lo produce da secoli”.
Tra le azioni più significative che abbiamo perseguito è da citare – ha aggiunto - la partnership con l’Institute of Masters of Wine, l’accademia londinese con 312 membri selezionati in tutto il mondo che da sessant’anni si occupa di formare i più qualificati e influenti esperti internazionali di vino. Non è un caso – ha concluso Antinori - se proprio quest’anno il loro Simposio quadriennale, dopo oltre 30 anni di tappe in tutto il mondo, debutterà per la prima volta in Italia - a Firenze - dal 15 al 18 maggio. Si tratta di un appuntamento fortemente voluto dai ‘Grandi Marchi’, che porterà l’Italia all’attenzione degli ambienti internazionali più influenti”.

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