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Prodotto interno lordo, l’unica a sorridere è l’agricoltura
Nel rapporto sul IV trimestre 2011 dell’Istat la sintesi delle dinamiche settoriali del valore aggiunto vanno bene per il comparto agricolo mentre sono negative per l'industria e stazionarie per i servizi
Roma – L’agricoltura sembra essere l' unico settore positivo in un Italia in recessione. Il calo congiunturale complessivo registrato dal Prodotto interno lordo – segnala Istat nel rapporto sul IV trimestre 2011- e' la sintesi di dinamiche settoriali del valore aggiunto positive per l'agricoltura, negative per l'industria, sostanzialmente stazionarie per i servizi. Dati alla mano le stime preliminari sul Pil nel periodo che va da ottobre a dicembre 2011 registrano, trimestre su trimestre, il Pil in calo dello 0,7%.
In controtendenza – commenta Coldiretti - rispetto all’andamento economico generale il valore aggiunto dell’agricoltura cresce nel 2011 rispetto allo scorso anno e raggiunge un valore superiore ai 28 miliardi di euro grazie agli aumenti tendenziali fatti registrare nel primo, secondo e quarto trimestre dell’anno. Il leggero aumento del 2011 rischia di essere vanificato - sottolinea la Coldiretti - dalle perdite subite dal settore nell’anno in corso che è iniziato con un crollo dei prezzi pagati agli agricoltori e dai danni del maltempo che hanno tagliato le produzioni.
Sulla base di una analisi Coldiretti su dati Ismea a gennaio 2012 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si è verificata una flessione complessiva dei prezzi agricoli del 3 per cento, con un ribasso del 9 per cento per le coltivazioni e un aumento del 4 per cento delle produzioni da allevamento. Nell’intero comparto, gli ortaggi con il calo del 25 per cento sono quelli che hanno fatto segnare la peggiore performance, ma una flessione del 19 per cento si registra per l’olio di oliva, del 12 per cento per i cereali e dell’8 per cento per la frutta. Un crollo record del 25 per cento nei prezzi pagati agli imprenditori agricoli a gennaio 2012 è stato fatto registrare per gli ortaggi. A rendere piu’ pesante il crollo dei prezzi alla produzione dell’inizio dell’anno sono stati - continua la Coldiretti - i gravi danni subito dal settore agricolo a seguito dell’ondata di maltempo che ha procurato perdite stimate in mezzo miliardo per l’intera filiera. Ai danni immediati determinati dalla distruzione delle colture in campo nei magazzini o nei tir per il blocco delle attività vanno sommati - continua la Coldiretti - quelli strutturali con il crollo di intere strutture produttive, dai capannoni alle stalle con la distruzione di macchinari e la morte di migliaia di animali allevati, tra mucche, pecore, cavalli, conigli e polli. Il conto per l’agricoltura – conclude la Coldiretti - potrebbe salire in misura esponenziale perché con le temperature al di sotto dei dieci gradi per piu’ giorni rischiano di essere compromesse anche le circa 100 milioni di milioni di piante di ulivo coltivate nelle zone interessate dal maltempo, al pari di quanto è avvenuto con le gelate del 1985.
“In controtendenza l’agricoltura è l’unico settore- spiega Confagricoltura - a chiudere con valori di segno positivo il quarto trimestre del 2011”.
“Per il settore agricolo – continua l’organizzazione agricola - c’erano tutte le premesse per un avvio del 2012 positivo - osserva Confagricoltura - ma prima la protesta dei Tir, poi l’emergenza maltempo lo hanno messo in ginocchio. E le supertasse Imu sui fabbricati rurali rischiano ancor più di aggravare la situazione”.
Ed a proposito dell’Imu, Confagricoltura denuncia come il settore viva una situazione paradossale: da una parte si mettono in atto politiche per aumentare la dimensione media aziendale (8,5 ettari in Italia, contro i 55 della Francia), dall’altra si punisce chi lo fa con 1,5 miliardi di euro di prelievo fiscale in più.
“Quest’anno, in poche settimane - avverte Confagricoltura - si è bruciata ricchezza, si è frenata la competitività, si sono persi mercati e occasioni di rilancio. Il conto per l’agricoltura è pesantissimo”.