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Agea, i conti con gli agricoltori non tornano

Giunti a Roma da diverse regioni d’Italia manifestano davanti la sede dell'ente pagatore dello Stato per avere spiegazioni sui mancati pagamenti che stanno facendo chiudere le aziende

Roma- Probabilmente è solo l'inizio di una protesta destinanata ad allargarsi a macchia d'olio. Sono almeno 40mila i crediti inevasi dello Stato nei confronti degli agricoltori che con un blitz sono giunti a Roma dalle diverse regioni d’Italia in circa un migliaio per chiedere conto dei mancati pagamenti che stanno facendo chiudere le aziende. Stanchi di aspettare in alcuni casi per anni gli agricoltori della Coldiretti arrivati da Sicilia, Puglia, Basilicata, Marche, Piemonte e da tutto il Lazio in via Palestro 81 a Roma davanti all’Agea, che è l’ Ente pagatore dello Stato per i fondi comunitari, hanno chiesto di sapere che fine hanno fatto i pagamenti che gli spettano.

Dalla Basilicata - sottolinea la Coldiretti - è arrivato Aliani Serafino che deve avere 30mila euro per una pratica del 2007 mentre il piemontese Carletto Giampiero con i terreni a pascolo attende pagamenti per 18mila euro dal 2003. Cecilia Santacroce dalla Puglia deve avere 11800 euro, Daniela Monaldi che produce biologico nelle Marche 2800 euro, Salvatore Canicatti dalla Sicilia 5160 euro e Angelo Rossi che conduce una azienda nel Lazio deve avere 11600 euro dal 2009. I casi sono vari e numerosi ma hanno come comune denominatore il mancato riconoscimento di quanto dovuto. Senza dimenticare le situazioni che si sono risolte dopo anni di attesa che hanno messo in sofferenza le aziende. Nel 2011 sono stati pagati 14700 euro al siciliano Vito Zagarria che attendeva dal 2007 mentre il pugliese Domenico Fortunato ha ricevuto 20200 euro relativi ad una pratica del 2008 e il lucano Giovanni Tortorella 17500 euro del 2009.

Siamo di fronte ad uno Stato a due facce: inflessibile quando deve chiedere con Equitalia, lento e insolvente quando deve dare con Agea. “Ci aspettiamo che il reinsediato presidente dell’Agea Dario Fruscio che aveva avviato un processo di efficienza e di trasparenza possa riprendere con determinazione quel percorso per risolvere i casi del passato, ma anche per migliorare la futura gestione dell’Agenzia, nell’interesse dell’agricoltura italiana” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. La mancata erogazione dei fondi dovuti agli agricoltori aggrava - sottolinea la Coldiretti - gli effetti della crisi che ha già fatto chiudere 50mila aziende agricole nel 2011 in Italia ma per colpa della stretta creditizia rischia anche di esporre le aziende al pericolo usura. Senza dimenticare la necessità di far ripartire le imprese colpite dal maltempo che ha causato danni per 300 milioni di euro.

La mobilitazione degli agricoltori contro le inefficienze dello Stato che fanno chiudere le imprese si estende e la Coldiretti ha annunciato che il presidio continuerà anche il 23 febbraio quando a manifestare davanti all’Agea saranno gli agricoltori della Coldiretti provenienti da Campania, Abruzzo, Lazio, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Sardegna.

in data:22/02/2012

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