Agronews
Agricoltura, 400mila i lavoratori gestiti dal caporalato
Mappato dall'osservatorio Placido Rizzotto per conto della Flai Cgil il lavoro nero in agricoltura. Ad oggi – si legge nel rapporto "Agromafie e Caporalato"- sono 400 mila i lavoratori che trovano oggi un impiego nei campi tramite i caporali negli 80 epicentri di sfruttamento censiti in tutta Italia
Attraverso l’analisi del fenomeno del caporalato in agricoltura, diventato reato penale nel 2011, si segnala che ogni anno vengono sottratti alle casse dello Stato 600 milioni. Il valore aggiunto è di 9 miliardi di euro. Oltre il 60% di questi lavoratori, per la maggior parte stranieri, vive- si legge in una nota- in forme di grave assoggettamento dovuto a condizioni abitative e ambientali considerate 'paraschiavistiche' e questo dal Piemonte alla Puglia; oltre il 70% infatti presenta malattie non riscontrate prima di aver lavorato in Italia.
I lavoratori impiegati dai caporali in agricoltura percepiscono un salario giornaliero di circa il 50% in meno rispetto a quelli dei contratti nazionali e provinciali di lavoro; prendono 25-30 euro per una giornata di 12 ore continuative e a questo, secondo il rapporto bisogna aggiungere le tasse da corrispondere ai caporali dovute al trasporto (5 euro) all'acquisto di acqua (1,5 euro a bottiglia) e di cibo (3,5 euro per un panino). Un fenomeno quello del caporalato che, essendo diventato un reato penale, ha portato in tre anni a 355 arresti o denunce, di cui 281 nel 2013.