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Agricoltura maglia nera per il lavoro
Nel settore oltre una persona su tre, segnala la Relazione annuale di Bankitalia, è irregolare
Roma – L’agricoltura è tra i settori con il maggior sommerso lavorativo. A certificarlo è la Relazione annuale di Bankitalia. Il rapporto segnala che il comparto copre quasi un quarto del totale di unità irregolari che nel 2010 hanno sfiorato quota tre milioni (2,96 milioni) toccando il 12,3% del totale. Se invece si guarda – si specifica alle persone (senza considerare i doppi lavori compresi nelle unita' di lavoro) i sommersi sono 2.549.000, pari al 10,3% del totale.
Dati alla mano e per meglio capire si chiarisce che il dato sulle unità di lavoro irregolari e' rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi anni ma l'incidenza percentuale sul totale dell'occupazione e' cresciuta perche' sono diminuiti gli occupati. Se quindi le unita' di lavoro irregolari sono passate da 2.941.000 nel 2009 a 2.959.000 nel 2010 l'incidenza sul totale e' passato dal 12,1% al 12,3%. Se si guarda alle persone fisiche irregolari il dato e' rimasto stabile (da 2.554.000 a 2.549.000) con un incidenza rimasta stabile al 10,3%.
Il lavoro irregolare e' molto frequente in agricoltura (321.000 unita' di lavoro irregolare pari al 24,9% del totale) per circa 372.000 persone coinvolte (non tutte evidentemente impegnate a tempo pieno). Se si guarda alle persone in agricoltura sono irregolari il 37,4% del totale, oltre una su tre.
Nel commercio, negli alberghi e nei ristoranti si riscontrano1,2 milioni di unita' irregolari e il 18,7% del totale del comparto. Il dato e' qui molto superiore per le unita' di lavoro rispetto alle persone (solo 1,7 milioni di irregolari, 445.000 delle quali nel commercio, alberghi e ristoranti) probabilmente perche' in questi settori e' molto frequente il doppio lavoro (quindi operano persone che hanno un lavoro irregolare ma arrotondano con un secondo lavoro in nero).