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Agricoltura e pesca, l'Italia si salva dalla penalizzazione finanziaria del Psr
Superata la prova del disimpegno nel 2012 per i programmi di sviluppo rurale e del Fondo europeo della pesca
Roma - L’Italia non sarà penalizzata finanziariamente per la spesa dei Programmi di sviluppo rurale (Psr) e del Fondo europeo della pesca (Fep) 2012. Ad annunciarlo è stato il ministro per le Politiche agricole Mario Catania.
“Anche in un anno di crisi economica il mondo dell’agricoltura e della pesca – ha detto il responsabile del dicastero di Via XX Settembre - si dimostra capace di investire e sfruttare al meglio le opportunità messe a disposizione dai fondi europei. Per i Psr nel 2012, infatti, il sistema Italia ha brillantemente superato la prova del disimpegno, oltrepassando l'obiettivo stabilito dalle norme comunitarie per evitare qualsiasi forma di penalizzazione finanziaria. Abbiamo evitato il disimpegno automatico anche delle risorse del Fondo europeo della pesca. Un risultato fondamentale in questo momento, perché ci consente da un lato di sostenere l’economia agricola e della pesca in una fase così delicata, dall’altro di proseguire con le carte in regola le trattative sulla riforma della Pac e del FEAMP 2014-2020 a Bruxelles”.
“Sono particolarmente soddisfatto – ha proseguito Catania – per il lavoro compiuto in stretta cooperazione tra Ministero, Regioni, Agea e Organismi pagatori, che specialmente negli ultimi due mesi dell’anno ha consentito di imprimere una forte accelerazione all’attuazione dei Psr, grazie anche alla formazione di una task force ministeriale ad hoc”.
“Mi preme poi ricordare – ha concluso il ministro - che lo scorso anno, con la delibera Cipe di luglio, siamo riusciti ad ottenere due importanti risultati: abbiamo destinato maggiori risorse alle Regioni impegnate nella ricostruzione post terremoto (Emilia Romagna e, in misura minore, Veneto e Lombardia), e abbiamo reso operativo un fondo speciale Iva, con il quale assicurare la copertura di tutti gli investimenti realizzati da soggetti pubblici la cui Iva non può essere posta a carico dei fondi comunitari destinati allo sviluppo rurale. Questa iniziativa ha permesso lo sblocco di molti finanziamenti in precedenza incagliati per la mancata copertura della quota Iva”.
“L’apprezzamento nei confronti del sistema agricolo italiano che ha, seppure in zona Cesarini, scongiurato l’ipotesi di disimpegno automatico delle risorse europee – ha commentato invece il presidente della commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo - sia per i programmi di sviluppo rurale che per il fondo europeo della pesca non deve farci chiudere gli occhi davanti ad un’esigenza che ormai mi pare ineludibile e che fu rappresentata attraverso un apposito disegno di legge già due anni or sono: quella di pensare ad un piano finanziario unico per evitare inutili ed affannose corse che non sempre premiano la qualità della spesa.
“Se soltanto 30 giorni fa mancavano all’appello oltre cento milioni di euro probabilmente – evidenzia Russo - sarà utile rivedere un inadeguato e finto principio regionalista che rischia di penalizzare gli agricoltori ed il Paese intero”.
“Il traguardo raggiunto in extremis anche questa volta grazie a ministero, Regioni, Agea, Organismi pagatori ed organizzazioni agricole – ha concluso il parlamentare - non ci deve far velo sulle difficoltà che pur ci sono e che aumentano di anno in anno”.