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Agroalimentare, tre anni neri per il saldo commerciale
Nel 2011 il deficit di comparto, secondo l’ultima edizione dell'annuario dell'Agricoltura italiana redatto dall'Inea, è passato da 7.382 a 9.092 milioni di euro
Roma- L’agroalimentare registra per il terzo anno consecutivo un saldo negativo. Nel 2011 il deficit di comparto, secondo l’ultima edizione dell'annuario dell'Agricoltura italiana redatto dall'Inea, è passato da 7.382 a 9.092 milioni di euro. Bene il trend degli acquisti dall'estero di prodotti agroalimentari aumentati in misura significativa (+11,5%). La dinamica delle esportazioni è invece stata più limitata (+8,5%)
Allo stesso tempo l'aumento delle importazioni è stato determinato da un incremento dei valori medi unitari (+10%), che hanno risentito della nuova ascesa dei prezzi internazionali delle principali commodity agricole, registrata almeno fino alla meta' del 2011, mentre i volumi sono cresciuti a tassi piu' ridotti (+1,4%). Il rallentamento delle esportazioni agroalimentari – si legge nel report economico - e' dovuto in prevalenza alla battuta d'arresto dei volumi esportati, oltre che a una piu' debole dinamica dei prezzi all'esportazione, che ha causato un peggioramento delle ragioni di scambio italiane pari a quasi sette punti percentuali rispetto all'anno precedente. Nonostante il rallentamento, la domanda estera ha comunque rappresentato il traino della produzione dell'industria alimentare nazionale. Infatti, i dati sull'indice del fatturato del settore (Istat) mettono in luce come la crescita dell'ultimo anno (5% circa), sia dipesa soprattutto dalle esportazioni.
L'indice della produzione, al contrario, evidenzia per il 2011 una flessione dell'1,9%; in linea con questa contrazione, il valore aggiunto e' sceso a 23,8 miliardi di euro correnti (-2,6%), riflettendo anche l'effetto derivante delle quotazioni delle materie prime agricole, che sono risultate alquanto elevate.