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Agroalimentare a pieno regime anche nel periodo del lockdown
Filiere, in tre mesi, hanno prodotto 1,86 milioni di cosce di prosciutto marchiate, 1,35 milioni di forme di formaggio, oltre un milione di olio. Certificati 2,12 milioni di ettolitri di vino
Roma- L’Italia agroalimentare non ha fermato la sua produzione durante il lockdown. A dare notizia dei dati produttivi è il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate. Sotto la vigilanza dell’ Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi le filiere hanno prodotto, in questi tre mesi 1,86 milioni di cosce di prosciutto marchiate; 3,8 milioni di vaschette di prosciutto o ancora 1,35 milioni di forme di formaggio marchiate e 6,27 milioni di kg di formaggio grattugiato, oltre un milione di litri di olio; quasi 15 milioni di litri di aceto balsamico di Modena; 500mila kg di riso e 1,3 milioni di kg di ortofrutta.
Certificati 2,12 milioni di ettolitri di vino di qualità, l’equivalente di circa 283 milioni di bottiglie con il Prosecco che, su tre denominazioni, è stato il vino più certificato: 580mila ettolitri pari a quasi 77 milioni di bottiglie. Non si è fermata neppure la filiera del biologico che ha visto l’ingresso, in questo periodo, di 998 nuovi operatori per una superficie pari a 26.960 ettari.
“Con i 150 milioni di euro stanziati nel Cura Italia per il Piano di promozione integrata rilanceremo all’estero i consumi delle nostre produzioni agroalimentari di qualità, vanto del Made in Italy, non appena le misure anti-Covid19 lo permetteranno – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate"