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Aidepi: ogni anno investiti 500 mln dal settore per la pasta
Stimato da Aidepi (associazione industrie del dolce e della pasta italiane) il ruolo giocato dall'innovazione nel settore della pasta. In questi ultimi anni- si legge in una nota- le aziende stanno investendo in media il 10% del proprio fatturato (circa 500 milioni) in ricerca e sviluppo per rendere gli impianti sempre più moderni, sicuri e sostenibili. Una risposta in linea con le richieste di 1 consumatore su 2, che chiede più innovazione, soprattutto sugli ingredienti. E già oggi il 57% orienta le proprie scelte tenendo in considerazione prodotti nuovi o già esistenti ma con gusti rinnovati. Nell'ultimo anno +12% dei consumi di paste speciali (bio, senza glutine, integrale, kamut, farro, con spezie e legumi, etc), con punte del +18% nel caso della pasta integrale. Se un alimento tipico della tradizione, consumato da tutti gli italiani o quasi (99%), in media circa 5 volte a settimana, riesce a mantenersi protagonista della spesa degli italiani, è anche per la sua capacità di interpretare tendenze, cambiamenti degli stili di vita, nuove frontiere del gusto e della nutrizione. Le aspettative del consumatore sono alte: secondo un'indagine Iri, 1 italiano su 2 (48%) si dice interessato a nuovi ingredienti, nuovi prodotti e nuovi tipi di pasta. I dati dicono che il mondo ha sempre più voglia di pasta, specie se italiana. Oggi ne produciamo 3,4 milioni di tonnellate (+43% rispetto a 50 anni fa) e ne esportiamo oltre la metà, circa 2 milioni di tonnellate.
L'industria della pasta, che in Italia conta 100 imprese, dà lavoro a 7.500 addetti e genera 4,7 miliardi di euro