Filiera Corta
Diminuiscono gli sprechi alimentari delle famiglie
Nel 2010 i cibi finiti nel cassonetto sono stati pari all'8% della spesa. Rispetto al 2009 la percentuale degli alimenti buttati cala al 13,4%
Roma - Nel 2010 sono state buttate nel cassonetto, in media, 454 euro, pari all’8% della spesa totale effettuata, ma rispetto al 2009 la percentuale di sprechi è calata del 13,4%. E' il risultato del bilancio sugli sprechi alimentari delle famiglie condotto dall'associazione dei consumatori Adoc “E’ positivo che le famiglie stiano imparando a sprecare sempre meno, nel 2010 sono stati “buttati” nel cassonetto 454 euro contro i 515 euro del 2009, per un risparmio di 61 euro – commenta Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – un calo complessivo del 13,4%, con punte del 17,6% durante le Feste. Nel 2009 lo spreco mensile era pari a 33 euro, lo scorso anno è sceso a 29 euro. I consumatori, complice la crisi e grazie anche ai consigli dell’Adoc, ha assunto maggiore consapevolezza, tuttavia gli sprechi rimangono alti, sono necessari ulteriori sforzi per ridurre drasticamente la percentuale di cibo sprecato da parte delle famiglie”.
Secondo l’indagine dell’Adoc sono i prodotti freschi i più a rischio pattumiera.
“Il 35% dei prodotti che si buttano sono quelli freschi – continua Pileri – un calo del 2% rispetto allo scorso anno, segno che c’è maggiore attenzione al momento dell’acquisto. Tra i prodotti più sprecati troviamo il pane (19%), frutta e verdura (16%). Salgono gli sprechi dei prodotti in busta, che crescono del 2% rispetto al 2009, e degli affettati. Il motivo principale per cui si spreca è l’eccesso di acquisto generico, sebbene sia in calo del 4% a confronto con l’anno passato. Al contrario, aumentano gli sprechi dei prodotti non necessari. Infine, abbiamo rilevato un sostanziale equilibrio tra lo spreco del prodotto di marca (46%) e quello non di marca (54%).”
Per l’Adoc, molte cattive abitudini, nate anche a causa dei metodi di vendita utilizzati dai vari esercizi commerciali per rendere più abbordabile o allettante un prodotto.
“Oggi si spreca sia per comprare un prodotto richiesto dal figlio o dal nipote, magari attratto dal regalo allegato, che poi non mangia l’alimento, sia perché attirati dalle offerte promozionali, quali ad esempio il 3x2, che con l’illusione di risparmiare ci spingono all’acquisto di un quantitativo di prodotto superiore al necessario – incalza Pileri - altro problema sono le confezioni: come può ad esempio un anziano che vive solo consumare in pochi giorni un litro di latte? Le confezioni da mezzo litro ormai non esistono quasi più. Come non esistono i prodotti pronti monoporzione, che obbligano chi vive da solo a dover spendere e sprecare di più della classica famiglia di quattro persone. Considerando il crescente aumento dei nuclei famigliari singoli, è un problema che non va sottovalutato”.
COME SI COMPONE IL TOTALE DEGLI SPRECHI SU UNA SPESA ALIMENTARE A FAMIGLIA DI 480 € AL MESE (MEDIA NAZIONALE)
2009 2010
Spreco annuale a famiglia (escluse grandi feste) 396 € (33€/mese) 348 € (29€/mese)
Spreco alimentare a Natale 50 € 46 €
Spreco alimentare a Capodanno 20 € 17 €
Spreco alimentare a Pasqua 38 € 35 €
Feste generiche (compleanni, carnevale, ecc) 11 € 8 €
TOTALE 515 € 454 € (-13,4%)
% DI SPRECHI SULLE SINGOLE VOCI DI SPESA
2009 2010
Prodotti freschi (latte, uova, carne, preparati, mozzarella, stracchino, yogurt, ecc) 37% 35%
Pane 19% 19%
Frutta e verdura 17% 16%
Affettati 9% 10%
Prodotti in busta (insalata, ecc) 8% 10%
Pasta 4% 4%
Scatolame 3% 3%
Surgelati 3% 3%
MOTIVI PER CUI SI SPRECA
2009 2010
Eccesso di acquisto generico 36% 32%
Prodotti scaduti o andati a male 25% 23%
Eccesso di acquisti per offerte speciali 24% 26%
Novità non gradite 8% 9%
Prodotti non necessari 7% 10%