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All'asta le botti autografate da Albertazzi, Panariello e Moccia
L'evento è in calendario il 25 agosto presso l’Enoteca dell’Arena Mario Incisa Della Rocchetta, a San Guido di Bolgheri (Livorno)
Roma- All’asta per beneficenza le botti di vino autografate. I barrique, esemplari unici, firmati da Giorgio Albertazzi, Giorgio Panariello, Federico Moccia e dagli artisti che hanno preso parte alla serata evento promossa dalla Fondazione Arpa, saranno battute all’asta, durante la serata finale in agenda domenica 25 agosto. Inizio asta alle ore 21.30 presso l’Enoteca dell’Arena Mario Incisa Della Rocchetta, a San Guido di Bolgheri (Livorno).
Simbolo del legame con il territorio, le tradizioni, la storia e gli abitanti di Bolgheri e dintorni, le botti rappresentano- si legge in una nota - uno strumento di lavoro, serbatoi di passioni oltre che contenitore di vini eccellenti e famosi in tutto il mondo. Pensate per arredare ed impreziosire case, enoteche, cantine, corti interne, giardini e ristoranti, parte dei proventi derivanti dall’asta delle botti saranno destinati all’associazione “Gli Amici di Sughero” nata dalla collaborazione con l’associazione no-profit “Bambini cardiopatici nel Mondo” che ha come attività principale la raccolta differenziata dei turaccioli di sughero che tappano i grandi e meno grandi vini del nostro territorio. Insieme alle preziose barrique saranno messe all’asta una selezione di bottiglie di vino delle aziende che hanno aderito all’Enoteca di Bolgheri presente all’interno dell’Arena Mario Incisa Della Rocchetta ed un numero limitato di bicchieri cifrati con il logo ufficiale del Festival.
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Ad accompagnare l’ultima serata dell’Arena musica dal vivo e esibizioni live. Attivo dalle ore 19 il servizio “Ristorante & Enoteca” con menu e prezzo fisso a km zero per tutti coloro che vogliono salutare la quarta edizione del Festival. L’Arena è aperta al pubblico. Per informazioni e vai su www.bolgherimelodyfestival.it oppure chiedi informazioni direttamente al punto vendita presente in Arena.
Nelle foto: Giorgio Albertazzi e Giorgio Panariello