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Arte dei pizzaiuoli, la "pizza petalosa" è il primo supporter della candidatura Unesco

Coldiretti per festeggiare la nomination a patrimonio immateriale dell’Unesco chiama il prodotto gastronomico tipico della cucina napoletana con il termine coniato dal bambino Matteo

Roma- Coldiretti non ha perso tempo tanto che il recente terminato coniato dal bambino Matteo e approvato dall’Accademia della Crusca diventa nome di pizza.  A ModenaFiere, nell’area di Campagna Amica alla rassegna “Verdi Passioni”, è stata sfornata la prima pizza petalosa 100% italiana nata per festeggiare la decisione italiana di candidare la pizza a patrimonio immateriale dell’Unesco. L’iniziativa avviene nel corso della mobilitazione straordinaria nel week end per raccogliere le firme nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica lungo tutta la Penisola per raggiungere l'obiettivo complessivo di un milione di firme da presentare il 14 marzo a Parigi dove si incontrera la Commissione internazionale per valutare l'ingresso nella Lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell'umanita". 

 Ora si apre infatti un negoziato internazionale che – continua la Coldiretti - coinvolgera' quasi 200 Paesi  con valutatori indipendenti che saranno chiamati ad esaminare la candidatura che è la prima a riguardare una tradizione connessa ad una produzione alimentare. Una novità che riguarda anche la pizza “Petalosa”, la prima pizza di primavera dedicata alla donna con fiori commestibili (viola del pensiero, viola cornuta, bocca di leone, calendula), e con tutti ingredienti italiani, dalla farina al pomodoro, dall’olio alla mozzarella, realizzata dalle agrichef Stefania Nobili dell’agriturismo Casa Minelli di Pavullo nel Frignano (Modena) e Nazzarena Ferretti dell’azienda agricola “il Filo della Polenta” di Reggio Emilia. 

Se l’arte della pizza verrà iscritta al patrimonio immateriale culturale dell’Unesco – informa Coldiretti  – diventerebbe il settimo “tesoro” italiano ad essere iscritto nell’elenco rappresentativo del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. L’elenco tricolore comprende anche - conclude la Coldiretti - l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014).

 

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in data:06/03/2016

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