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Aziende alimentari, la ricetta del successo si tramanda di padre in figlio
Uno studio dell'Osservatorio Aub (AidAF, UniCredit, Bocconi) ha individuato i tratti distintivi di imprese del comparto con fatturato superiore ai 50 milioni di euro
Roma- Sono le aziende alimentari a conduzione familiare a conseguire i migliori risultati. A comprovarlo è uno studio dell'Osservatorio Aub (AidAF, UniCredit, Bocconi) presentato a Napoli nella sede della Kimbo di Melito. L’indagine, realizzata, su un campione di 197 aziende del comparto, traccia l’identikit delle imprese di settore. Il report, dal titolo "Le aziende familiari in Italia. Focus Alimentare", ha individuato i tratti distintivi di aziende del comparto alimentare italiane con fatturato superiore ai 50 milioni di euro e individuato il ruolo delle famiglie proprietarie nella gestione e nello sviluppo delle attivita' imprenditoriali di un settore che in Italia vale oltre 127 miliardi di euro l'anno.
E’ emerso che il 67% delle aziende è caratterizzato da una proprieta' a controllo familiare, che e' un'incidenza superiore a quella di tutti i comparti rilevati dall'Osservatorio. I settori di appartenenza delle aziende oggetto dell'indagine rappresentano il beverage (settore con le performance piu' elevate), il caseario (settore trainante dell'industria alimentare), il dolciario e il conserviero (le cui aziende hanno meglio resistito alla crisi) e l'alimentari diverse (che, invece, hanno sofferto maggiormente la difficile congiuntura economica). Nell'industria alimentare si riscontra la tendenza a tramandare la "ricetta" di padre in figlio: circa il 30% delle aziende e' di prima generazione (contro il 38% a livello nazionale), e il 7% ha superato la terza generazione (contro una media nazionale pari al 3%). Nel settore domina l'importanza di una leadership familiare; infatti nei casi di successione le aziende dell'alimentare hanno conseguito perfomance superiori quando il passaggio del testimone e' avvenuto tra membri della stessa famiglia.