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Barilla, voglia pazza di sostenibilità
Il gruppo della pasta ha annunciato investimenti per un miliardo di euro per i prossimi 5 anni, che serviranno a incrementare sostenibilità e competitività per circa il 60% e per supportare crescita e innovazione per la restante parte
Milano- Barilla, il gruppo della pasta per antonomasia- accelera sulla sostenibilità. L’impresa di Parma. Dopo aver chiuso il il 2017 con un fatturato di 3,468 miliardi di euro (+3% rispetto ai 12 mesi precedenti), ha infatti annunciato investimenti per un miliardo di euro per i prossimi 5 anni, che serviranno a incrementare sostenibilità e competitività per circa il 60% e per supportare crescita e innovazione per la restante parte. Il piano è sintetizzato nel motto "Buono per te, buono per il Pianeta". Barilla, con le sue 28 sedi produttive (14 in Italia il resto all'estero), lo scorso anno ha registrato una crescita in tutti i mercati del gruppo: in particolare è migliorata la performance in Italia, che, nonostante sia un Paese in strutturale difficoltà, è comunque cresciuta nel 2017, ed è continuata la crescita in Europa.
A trainare questo sviluppo il mercato dei sughi che ha registrato un incremento intorno al 10% lo scorso anno, soprattutto in Francia, Germania e in nord Europa. Bene anche il mercato americano, dove Barilla attualmente copre il 40% del mercato della pasta. Proprio il comparto dei sughi (che insieme alla pasta rappresenta il 54% del fatturato, il resto arriva dalla bakery) è interessato da una parte degli investimenti programmati dall'azienda di Parma per il quinquennio. Il 50% circa del miliardo previsto riguarderà, infatti, l'Italia e in particolare, in parte, lo stabilimento di Rubbiano, a Parma, dove avviene la produzione dei due terzi dei sughi e oltre il 98% di quella dei pesti. Qui nei prossimi otto mesi saranno investiti 50 milioni che trasformeranno questo stabilimento nel più grande d'Europa, con un raddoppio della capacità produttiva. Restando ancora in Italia, investimenti saranno fatti nel pastificio di Pedrignano (Parma) che il prossimo anno compirà i 50 anni di attività. Guardando fuori dai confini nazionali, invece, si amplierà la capacità produttiva dei pastifici negli Stati Uniti (dove Barilla conta due stabilimenti) e in Russia (dove i plant sono due, ma uno riguarda la pasta e l'altro la bakery). Nelle strategie di Barilla c'è poi l'obiettivo di trasformare Wasa, acquisita nel 1999, in un global brand. Per la sua produzione di pane croccante Barilla oggi conta due stabilimenti, uno in Svezia e l'altro in Germania. Ora si punta a quello di penetrare più mercati con l'offerta a marchio Wasa, che nel 2017 si è arricchita di 6 nuovi prodotti di cui due bio e due senza glutine, in linea con la filosofia del Buono per te, buono per il Pianeta.
Prosegue intanto l'impegno sul fronte della sostenibilità. In primo luogo quella che riguarda l'approviggionamento di una materia prima importante come il grano duro, di cui nel 2017 Barilla ha acquistato più di 1.000.000 di tonnellate, direttamente nel luogo dove viene prodotta la pasta. In Italia, sono stati inoltre stipulati contratti di coltivazione per il 57% dei volumi acquistati (430.000 tonnellate) coinvolgendo oltre 5.000 aziende agricole. Mentre il progetto grano duro sostenibile è cresciuto del 26%, con volumi che sono passati da 190.000 tonnellate a 240.000 tonnellate nel 2017. In questo ambito, entro il 2020 l'azienda punta a raddoppiare a 10.000 il numero degli agricoltori coinvolti nel programma di Agricoltura Sostenibile, acquistare il 100% delle principali materie prime in linea con il Codice Barilla di agricoltura sostenibile, ridurre le emissioni di CO2 e di acqua del 30% rispetto al 2010 e, sul fronte del riciclo, l'obiettivo zero rifiuti in discarica. Entro il 2030, invece, c'è l'obiettivo di far crescere i prodotti "Better for You", come integrali, ricchi in fibre o proteine, che oggi pesano l'8,4% sul totale fino ad almeno il 30% dei volumi totali e di alleggerire ancora di più i prodotti da forno monoporzione mettendo sul mercato nell'85% dei casi prodotti che non superino le 150 calorie.