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L'indirizzo

Berberè, otto fette per una pizza non gourmet

Aperto a Roma, nel quartiere Nomentano, la pizzeria dei fratelli Aloe. Il menù stagionale propone quindici pizze e strizza l'occhio ai vegetariani

Roma- L’obiettivo non è quello di colonizzare lo Stivale, ma di aprire pochi punti ristoro buoni. Anche perché poi la gestione diventerebbe complicata. Insomma la vecchia strada intrapresa iniziata a Bologna nel 2010 continua ad essere il filo conduttore della strategia imprenditoriale dei fratelli Matteo e Salvatore Aloe che arrivano a Roma con Berberè (Via Mantova 5) dopo Castel Maggiore, Bologna, Firenze, Torino, Milano per un risultato di due imprenditori e 80 dipendenti.  L’obiettivo è sempre lo stesso: far conoscere la qualità della pizza o per meglio dire divulgare il verbo della"terza via della pizza" con una  ricetta fatta di farine semintegrali biologiche macinate a pietra, lievito madre vivo rinfrescato ogni giorno e lenta fermentazione (24h). L’esito finale è invece quello di avere una pizza divisa in 8 fette e caratterizzata da una lavorazione non sottile dell’impasto che permette un pieno sviluppo degli alveoli, per una pasta leggera dentro e croccante fuori. Insomma una pizza non gourmet servita in un locale che mixa sapore vintage e contemporaneità per un prezzo che parte da 5,90 € per una pizza pomodoro, aglio e prezzemolo ad un massimo di 13,50 € per quelle riccamente farcite con salumi.

Il locale, aperto nel quartiere Nomentano tutte le sere 7 giorni su 7 dalle 19.00 alle 23.30 e a pranzo il sabato e la domenica dalle 12.30 alle 14.30 permette di divertirsi con quindici pizze facenti parte di un menù stagionale attento al vegetariano. In particolare  per la farcitura della pizza viene utilizzato il Pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, il Fiordilatte bio Querceta, le carni della Macelleria Zivieri di Monzuno (Bo), i capperi di Salina, la bufala bio Ponterè di Cancello di Arnone. Presenti anche alcuni presidi Slow Food e prodotti Libera.  Possibile. Per chi sceglierà Berberè anche la formula condivisione, che consente di provare più pizze, servite un po' alla volta tra i commensali.  Degna di nota anche la proposta delle bevande con birre tutte artigianali e vini, proposti sia al calice che in bottiglia, composta da etichette nate da agricoltura biologica e biodinamica.

Dal punto di vista estetico la pizzeria è invece distribuita su due piani e presenta una cucina a vista, visibile su più lati. Allo stesso tempo l'atmosfera del locale prende ispirazione dalla storica fabbrica Peroni che si trova a pochi metri dal nuovo locale ed è un omaggio alle fabbriche storiche degli anni '50 grazie alla scelta delle luci utilizzate per l'illuminazione (neon a tubo in acciaio invecchiato) e agli arredi interni, che mixano pezzi di antiquariato originali e contemporanei. Il valore aggiunto sono il tocco vintage e gli elementi grafico-artistici ipercolorati creati ad hoc, come le grafiche appese alle pareti, che rivisitano le icone del classicismo romano in versione pop, e il wall painting in stile urban della sala d'entrata, realizzato dai writer Nabla&Zibe.

Gianluca Pacella

in data:20/06/2017

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