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Bieticolo-saccarifero, in una lettera-appello le speranze di salvezza del settore
Una lettera-appello in favore della filiera bieticolo-saccarifera. E’ quanto fatto dal presidente del Tavolo nazionale del bieticolo-saccarifero Pier Luigi Ferrari e vicepresidente della Provincia di Parma che ha messo nero su bianco le richieste del settore e ha spedito una missiva ai presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, Paolo Russo e Paolo Scarpa Bonazza Buora.
Nella lettera si sottolinea la situazione di crisi del settore e si invocano gli aiuti promessi dal governo che tradotti in denari sonanti sono 86 milioni di euro. "Per gli aiuti al settore dello zucchero – si legge - non si può più aspettare". Ribadiamo – è aggiunto nella missiva - la necessità di ricevere al più presto gli aiuti promessi per far fronte alle ormai non più prorogabili necessità della filiera bieticolo-saccarifera" .
"Senza questi aiuti - si aggiunge - sarà ben difficile superare l'attuale difficoltà e guardare allo sviluppo possibile del prossimo futuro, che come noto non prevederà più incentivi a partire dal 2011, per salvare un settore del made in Italy che riveste sicuramente carattere di strategicità. E ciò è ancora più vero per la parte agricola della filiera, che versa in condizioni di maggiore debolezza e che si trova a dover avviare la semina entro poche settimane in assenza di informazioni certe sull'arrivo degli aiuti dopo le continue rassicurazioni che da due anni a questa parte stiamo rivolgendo per poter consentire la produzione industriale senza ancora aver potuto onorare alcuna promessa".
Intanto dal tavolo arriva l'impegno ad "agire con le Regioni per sostenere in primis il primo anello agricolo della catena, la coltivazione della materia prima, ed attivare azioni per portare su livelli economicamente accettabili il prezzo delle bietole, così come la parte industriale si farà, e si sta già facendo, parte attiva per recuperare ulteriore efficienza e competitività anche attraverso progetti particolarmente innovativi".
"Senza però gli 86 milioni di euro promessi questa partita - conclude la lettera - è gà persa in partenza ed un intero comparto produttivo, e le migliaia di lavoratori dell'industria e dell'agricoltura coinvolti, rischiano di perdere l'ultima possibilità rimasta loro. È con l'auspicio che questa situazione, la cui gravità è sotto gli occhi di tutti, si possa sbloccare, che rimettiamo al Governo italiano-termina Ferrari- la decisione finale sulla sopravvivenza o meno di questo comparto".