Filiera Corta
Bio, il consumo di mozzarella cresce del 120%
Il biologico sembra piacere sempre di più. La conferma arriva da BtoBio Expo, la fiera internazionale del biologico certificato, che si svolgerà a Milano dall’8 all’11 maggio, segnala, attraverso una ricerca ad hoc, una crescita nei primi mesi del 2011 dei consumi di pasta e riso naturali del 70% rispetto al 2010. La mozzarella ha avuto un incremento del 120%
Il bilancio 2010 dei consumi alimentari biologici in Italia – si legge in una nota - ha confermato la crescita continua di un comparto che vale circa 3 miliardi di Euro, conta più di 48 mila addetti, è il primo esportatore al mondo (circa 900 milioni di Euro), tra i primi Paesi al mondo per superficie coltivata bio (oltre 1milione e 100mila ettari), è ai vertici per numero di aziende votate al bio e per la produzione di ortaggi, cereali, agrumi, uva, olive bio.
“Il 2010 si è chiuso positivamente per il comparto, con una crescita dei consumi su base annua dell’11,6% in valore, che risulta essere il più elevato degli ultimi otto anni”.
I rilevamenti Ismea di gennaio e febbraio 2011 confermano il trend viene precisato nella nota. La spesa domestica per prodotti biologici confezionati (+13%), mentre per l’ortofrutta fresca e sfusa l’aumento è stato dell’11,6%.
In relazione ai confronti con i comparti convenzionali, dall’analisi dei dati emerge che rispetto a inizio 2010, i prezzi dei prodotti biologici sembrano in prevalenza aumentare di meno (o diminuire di più) rispetto ai corrispondenti prodotti convenzionali. Inoltre, soprattutto in tema di consumi, il biologico sembra ancora registrare performance migliori rispetto al convenzionale.
Sul fronte dei consumi domestici, intanto, l’ortofrutta fresca e trasformata ha segnato un incremento del 7% nel primo bimestre 2011, con un peso sul totale degli acquisti di biologico confezionato pari al 23% circa.
In riferimento invece ai principali prodotti ortofrutticoli freschi e sfusi, a fronte di un incremento complessivo dell’11,6%, si registrano aumenti a due cifre per tutti i principali prodotti (arance, mele, banane, clementin) a eccezione solo dei carciofi.
Sul fronte dei cereali e derivati, l’andamento, nota Rossi, non è univoco: l’aumento dei consumi rispetto al bimestre dell’anno passato sfiora il 70% per pasta e riso, è dell’11,6% per biscotti, dolciumi e snack, mentre è in calo (-20,5%) per pane e sostituti”.
Il segmento lattiero caseario nel complesso registra un bel +21%, le cui voci di spesa principali sono il latte fresco, lo yogurth, il latte Uht, il burro e le mozzarelle che registrano come detto un +120%”.
Per quanto riguarda le carni e uova, alla stabilità dei prezzi, risponde un forte incremento nella spesa alimentare degli italiani, anche se i dati definitivi non sono ancora a disposizione. Il trend, però, è chiarissimo
Infine la distribuzione geografica continua a registrare una crescita in 3 delle 4 macro-aree: l’eccezione è il Sud+Sicilia, che registra, e ne siamo sorpresi, un segno negativo del 5,8%. Aumentano in particolare gli acquisti nel Nord Est (+23,2%), mentre più limitato è l’incremento nel Centro (+14,8%) e nel Nord Ovest (+9,1%).
In riferimento agli acquisti domestici di prodotti bio confezionati distinti per canale distributivo, i dati Ismea relativi al primo bimestre 2011 evidenziano, al contrario di quanto accadeva nel corso del 2010, un incremento nei Supermercati (+19%) maggiore che negli Ipermercati (+12,5%). In flessione risultano nel periodo in esame gli acquisti nelle Superette e nei negozi tradizionali, anche se in associazione a un peso sul totale degli acquisti bio ancora limitato. Continua a crescere invece il bio nei discount.