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Bocuse d’Or: decimo posto per l’Italia. Sul podio Francia, Danimarca e Norvegia
Le competizioni del Bocuse d’Or si sono svolte all’interno del salone internazionale per il settore Horeca d’alta gamma, il Sirha di Lione.
Roma- È decimo in classifica mondiale il Team Italia capitanato da Alessandro Bergamo, oro, argento e bronzo della XVIII edizione del Bocuse d’Or sono andati invece ad una triade nordica un po’ diversa dal solito: Francia, Danimarca e Norvegia. Ventuno nazioni provenienti da tutto il mondo si sono sfidate in 5 ore e 35 minuti per portare a casa la benvoluta statuetta; a difendere l’amato tricolore il Team Italia della Bocuse d’Or Italy Academy, con Alessandro Bergamo (capitano) - già sous chef al ristorante Cracco di Milano e candidato alla finale San Pellegrino Young Chef - Francesco Tanese (commis), dai membri della Federazione Italiana Cuochi, lo chef Lorenzo Alessio in qualità di coach, Filippo Crisci (vice coach) e gli helpers, Noel Moglia, Graziano Patanè e Andrea Monastero. L'Italia si è aggiudicato il lasciapassare per la finale mondiale di Lione con le qualificazioni europee di Tallinn che si sono tenute ad ottobre 2020.
Le competizioni del Bocuse d’Or si sono svolte all’interno del salone internazionale per il settore Horeca d’alta gamma, il Sirha di Lione. “Per me essere riuscito a vivere l’emozione di una finale Bocuse d’Or significa aver esaudito un desiderio che tenevo nel cassetto da una vita – ha dichiarato un emozionatissimo Alessandro Bergamo – Eravamo consapevoli del fatto che sarebbe stata difficile spuntarla ma ero altrettanto sicuro che avremmo fatto un buon lavoro. Devo ringraziare tutti, il mio commis Tanese, il coach Alessio, Filippo Crisci, Noel Moglia e gli helpers, senza di loro non sarei qui a vivermi questo momento. Il presidente Crippa, il direttore Tona e il Presidente FIC Rocco Pozzulo; sono stati mesi duri ma ce l’abbiamo fatta. Il Bocuse d’Or non è solo una competizione, vivere il Bocuse d’Or significa imparare ad affrontare le sfide che la vita porta propone con o senza preavviso, una scuola di vita che consiglio a tutti i miei colleghi più giovani”.