L'indirizzo
Bottega Tredici: enclave di tradizione e passione
Al comando del ristorante del ghetto ebraico di Roma tre giovani ragazzi. A centro dell'attività capacità lavorativa, semplicità e trasparenza
Roma- Due amici, un percorso di formazione fianco a fianco e un sogno: un ristorante tutto loro, progetto che è diventato realtà e che ha trovato un solidale compagno di strada e il numero 13 per sfatare sorte e dire comune. Il locale è “Bottega Tredici”, nato sulle ceneri di uno storico esercizio ristorativo, nelle vie del Ghetto ebraico di Roma, in via dei Falegnami, 14. I protagonisti sono invece gli chef Francesco Brandini e Roberto Bonifazi (classe ’92) e Daniele Gizzi, responsabile di sala (classe '89). Forti oggi di piatti ben fatti, di una buona ricerca della materia prima, di una pregevole accoglienza di sala, ma soprattutto della volontà di non stupire a tutti i costi con portate mirabolanti, i tre ragazzi, che hanno soprattutto il loro punto di forza nella “trasparenza” e la passione, possono giocare le carte in tranquillità e in maniera positiva per il futuro dell'attività ristorativa aperta due anni fa, mantenendo, e questo è un nostro augurio", sempre “i piedi in terra” e l’umiltà che sembra ora contraddistinguerli, sperando sempre, incrociando le dita, che il Covid- 19 lo permetta.
Bandiera del loro “Bottega Tredici” sono i prodotti made in Italy e l’artigianalità dei piccoli produttori della penisola, a partire dal vino, ma il progetto intende allargarsi all’extravergine e a tanto altro, sempre nel rispetto della stagionalità.Il locale, al momento di pochi coperti per le restrizioni sanitarie del momento e con uno spazio esterno ben organizzato, regala insomma “chicche di tradizione culinaria”, con piatti ben misurati, preparati bene e senza sensazionalismi. Tra tutti i Tortello Norma, nella proposta dei primi piatti e il croccantino all’amarena tra i dolci. Tra le sorprese invece un super raviolo…… (Gia. Pac.)