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Bruxelles invita gli Stati dell'Ue ad analizzare i prodotti importati dal Giappone
La Commissione europea ha inviato alle autorità responsabili di ciascun Paese le indicazioni da seguire tramite il sistema rapido di allerta comunitario per alimenti e mangimi
Roma - Sui prodotti importati dal Giappone arrivano le prime raccomandazioni alla cautela da parte della Commissione europea. Bruxelles – si legge infatti in una nota - ha raccomandato agli Stati membri ''di effettuare delle analisi sul livello di radioattività nei prodotti alimentari per l'uomo e per gli animali, importati dal Giappone''. A dare notizia delle indicazioni europee è Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla salute John Dalli.
In queste ore – è inoltre precisato - sono arrivate alle autorità responsabili di ciascun Paese le indicazioni tramite il sistema rapido di allerta comunitario per alimenti e mangimi.
Il portavoce ha inoltre fatto sapere che ''il valore totale nell'Ue in campo alimentare è stato complessivamente di appena 65 milioni di euro''. “In Italia – è stato aggiunto le importazioni sono minime. I maggiori clienti sono Germania, Olanda, Regno Unito, Belgio e Francia''. In Europa è stato inoltre precisato arrivano prodotti della pesca come molluschi bivalvi, cibo per animali da compagnia e ortofrutticoli.
Va ricordato infine che nel vecchio Continente i livelli autorizzati di radioattività nei settori agroalimentare e della pesca sono definiti dal regolamento del 1987 che fissa i valori massimi ammissibili a seguito di un incidente nucleare o in qualsiasi altro caso di emergenza radioattiva. Ogni Stato membro, sulla base delle norme indicate, è quindi invitato a testare i prodotti alimentari importati dal Giappone e, in caso di presenza radioattiva anormale, segnalarlo alla rete “Ecuri”, il sistema europeo di allarme in campo nucleare.
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