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Censis, il settore agricolo regge l'urto della crisi economica
Il rapporto sul Paese dell'Istituto di ricerca socio-economica evidenzia che tra il primo semestre del 2008 e il primo semestre del 2011 la flessione del valore aggiunto agricolo è limitata allo 0,9%, a fronte del -13,8% dell'industria
Roma – L’agricoltura resiste alla crisi meglio di altri comparti produttivi. A segnalarlo è l’indagine del Censis "Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2011". I dati ufficializzati evidenziano infatti che tra il primo semestre del 2008 e il primo semestre del 2011 la flessione del valore aggiunto agricolo è limitata allo 0,9%, a fronte del -13,8% dell'industria e del -1,5% dei servizi.
Lo studio specifica inoltre che tra il 2000 e il 2010 la dimensione media delle aziende è aumentata del 44,4% (da 5,5 a 7,9 ettari di superficie agricola utilizzata). Allo stesso tempo – viene spiegato dai ricercatori - c'e' stata una forte contrazione nel numero delle microimprese (508.000 in meno quelle con una superficie inferiore a un ettaro: -50,2%), mentre è aumentato il segmento delle imprese con piu' di 20 ettari (13.000 aziende in piu': +10,7%).
Migliorata anche la produttività. Stando infatti al rapporto le giornate di lavoro per azienda sono aumentate del 16,7%.
Censis infine ricorda che l'Italia è' il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari di qualita' con denominazione protetta: 219, il 22,1% di tutti quelli riconosciuti in ambito comunitario. Ai marchi Dop e Igp associati a prodotti ortofrutticoli, formaggi, oli e preparazioni di carni, si affiancano le 518 denominazioni in ambito vinicolo (56 Docg e 339 Doc, per un totale di 215.000 ettari di vigne e 158.000 produttori, e 123 Igt, per 147.000 ettari e 159.000 produttori).