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Food Mania

Chef a regola d’arte, c’è il progetto

Se è vero che ‘chiunque può cucinare’, per fare di questa professione un’opera d’arte- sostiene l’Ente nazionale italiani di unificazione- non tutto può essere improvvisato o affidato al talento, ma servono anche regole precise.

Roma – Definire e qualificare la figura professionale del cuoco o dello chef di cucina secondo parametri europei, in modo da garantire standard di qualità e ritrovare nella competenza e professionalità di questa figura un valido punto di riferimento. Perché, proprio come nel film di successo della Pixar, Ratatouille, se è vero che ‘chiunque può cucinare’, per fare di questa professione un’opera d’arte, non tutto può essere improvvisato o affidato al talento, ma servono anche regole precise.

Per questi motivi l’Uni –Ente Nazionale Italiano di Unificazione (oltre cinquemila soci tra liberi professionisti, istituti pubblici e privati, pubblica amministrazione, terziario) sottoponendo- si legge in una nota- all’inchiesta pubblica preliminare- propone di mettere allo studio un progetto per definire i requisiti indispensabili -conoscenze, abilità e competenze- per essere uno chef a regola d’arte, proprio come il piccolo topolino Remy, col grande sogno dell’arte culinaria.

In cucina – si precisa- ci vuole alchimia: non solo creatività ed estro ma anche una buona dose di metodologia. La ricetta Uni – è chiarito- non limita in alcun modo il talento e la componente artistica della professione, anzi la esalta perché riconosce la professionalità dello chef da una parte e garantisce uno standard di qualità dall'altra. Un modello che, aderendo al Quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework - EQF), può essere riconosciuto e garantito ovunque.

Col progetto U59568770, l’Uni intende – è specificato- definire i requisiti relativi all’attività professionale del cuoco professionista o chef che, oltre a sapere cucinare, deve avere determinate conoscenze, abilità e competenze. Attualmente, infatti, in molti settori della ristorazione non esistono specifici requisiti per operare come chef professionista. Stesso discorso per alcune cucine sperimentali dell’industria alimentare o in ambito della didattica tecnico-pratica della professione.

Lo scopo della norma è quindi quello di definire e qualificare l’attività professionale dei cuochi e poter dare certezze e garanzie di qualità a questo importante mercato. Ciò consentirebbe anche di aumentare il riconoscimento di questa appassionante professione e fornire le linee guida ai suoi protagonisti, per distinguersi da chi non fa di questo sogno un mestiere e avere cosi uno strumento strategico per posizionarsi in modo competitivo sul mercato. Infine la norma si pone come un utile aiuto per il legislatore, in un’ottica di complementarità tra la normazione tecnica volontaria e il settore cogente.

in data:18/05/2013

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