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Codacons, 10 denunce a Procure e Antitrust per i test dei prodotti alimentari
Nei test pubblicati da soggetti privati- afferma l'associazione dei consumatori- in molti casi non risulta comprovata ogni singola fase procedurale
Roma- Con 10 denunce inviate a Procure e Antitrust il Codacons ha chiesto di porre sotto indagine i Test sui prodotti alimentari pubblicati da soggetti privati quali riviste e società editoriali e svolti in violazione delle normative comunitarie e nazionali. Test che finiscono col premiare- spiega una nota- alcune ditte e criticare altre, in assenza di trasparenza e soprattutto di competenza, considerato che la legge assegna soltanto a determinati soggetti istituzionali come i Nas tali compiti.
Nei test- afferma l'associazione dei consumatori- in molti casi non risulta comprovata ogni singola fase procedurale, dal prelevamento di campioni sino alla certificazione delle analisi compiute, né emergono le modalità osservate per la conservazione del campione, sebbene si tratti di elementi essenziali per garantirne la genuinità e, dunque, per assicurare l’attendibilità della prova che, peraltro, riguarda una limitata quantità del prodotto alimentare – spiega il Codacons - La normativa- fa presente inoltre Codacons- di riferimento - che pure deve essere migliorata - limita la discrezionalità dell’organo accertatore, prevedendo metodi di valutazione comuni (incentrati su un comune vocabolario specifico, nonché su previsioni tecniche regolanti il bicchiere per l’assaggio, la sala di assaggio e le condizioni della prova); una qualificata formazione di comitati di assaggiatori selezionati ed esperti; lo svolgimento di controanalisi per assicurare la convergenza dei risultati della relativa prova organolettica.
La diffusione dei Test in questione su social, riviste, testate online, newsletter, canali “commerciali”, ecc. sulla base di presunte analisi, condotte da soggetti privati senza alcun controllo sulle procedure adottate e in assenza di contraddittorio, causano- sottolinea l'associazione dei consumatori- un danno ai consumatori indirizzati verso alcuni marchi in modo ingannevole, e una lesione dell’immagine e della reputazione nei confronti delle Aziende, oltre che un incremento di fatturato per quei soggetti che ottengono valutazioni “positive” da parte di società editoriali con scopo di lucro.