Filiera Corta
Consumi: il biologico non conosce crisi
La spesa, nei primi quattro mesi del 2011, è cresciuta dell'11,5%
Roma - L'andamento economico dei prodotti biologici sembra non conoscere la parola crisi. I consumi di alimenti del comparto in Italia - segnala infatti Ismea- rappresentano una quota attorno all'1-2%sul totale della spesa alimentare, per una valore stimato attorno ai 3 miliardi di euro.
In particolare dalle rilevazione dei primi quattro mesi 2011 emerge una crescita della spesa bio dell'11,5% rispetto allo stesso periodo del 2010, che conferma il momento positivo registrato lo scorso anno (+11,6% sul 2009).
Tra le diverse categorie - spiega ancora l'Ismea - a primeggiare sono gli ortofrutticoli,seguiti dai lattiero-caseari e dai prodotti per la prima colazione. Buono anche il peso di bevande, uova e prodotti specifici per l'infanzia.
I dati più recenti, sempre in termini di spesa, attestano una crescita degli acquisti particolarmente sostenuta, nei primi quattro mesi del 2011, per latte e derivati (+20,4% rispetto allo stesso periodo del 2010), bevande (+13,9%) e prodotti per la prima colazione (+10,4%). Avanzano anche frutta e ortaggi (+8,5%), che concentrano il 21,7% della spesa bio. Pasta e riso crescono a un tasso particolarmentesostenuto, superiore al 30% secondo le rilevazioni dell'Ismea, sfiorando il 5%di quota, mentre segnano il passo gli acquisti di prodotti per l'infanzia (-7,7%),oli (-20,3%), pane e sostituti (-11,3%) e condimenti vari (-20,5%).
A livello di singole referenze, le più presenti nel carrello degli italiani sono uova e latte fresco, con quote rispettivamente dell'8,5 e dell'8 per cento sulla spesa totale e incrementi su base annua del 7 e del 32 per cento.
Nella classifica dei prodotti bio più gettonati ci sono inoltre lo yogurt (+8,8% l'incremento inquesta prima parte del 2011), le bevande alla soia (-0,6%) e succhi di frutta(+40,3%). Arretrano, tra gennaio e aprile 2011, gli acquisti di omogenizzati(-4,6%), mentre segna un balzo in avanti del 35% la pasta di semola. Incontrotendenza, rispetto alla dinamica generale, gli oli di oliva che accusanoun meno 17% su base annua. Bene invece miele, confetture e frollini, conincrementi anche per latte Uht e infusi vari.